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ANTIMAFIA: Pubblicata legge di modifica del Codice antimafia e di norme complementari
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E’ stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre 2017, la Legge 17 ottobre 2017, n. 161, recante “Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate”.
Si tratta del quarto provvedimento recante modifiche e integrazioni al Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al D.Lgs. n. 159/2011, dopo: il D.Lgs. 15 novembre 2012, n. 218, il D. Lgs. 13 ottobre 2014, n. 153 e la Legge 6 agosto 2015, n. 121.
La legge n. 161/2017, diretta a modificare il Codice antimafia e ulteriori disposizioni di legge, affida al contempo al Governo una delega per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
La legge si compone di 38 articoli suddivisi nei seguenti 7 Capi, che riguardano: le misure di prevenzione personali e patrimoniali; l’amministrazione, gestione e destinazione di beni sequestrati e confiscati; la tutela dei terzi e rapporti con le procedure concorsuali; l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; le modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legislazione complementare; le deleghe al Governo per la disciplina del regime di incompatibilità relativo agli uffici di amministratore giudiziario e di curatore fallimentare e per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate e le disposizioni di attuazione e transitorie.
. Se vuoi approfondire i contenuti e scaricare il testo della legge n. 161/2017, clicca QUI.
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ANTIMAFIA: Dal 7 gennaio Operativa la Banca Dati Nazionale
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Dopo quattro anni dalla sua istituzione, la Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (BDNA) è finalmente operativa.
Il Ministero dell'Interno, attraverso il proprio sito istituzionale, ha, infatti, reso noto che dal 7 gennaio 2016 è in funzione la BDNA.
Il nuovo sistema contribuirà ad accelerare e semplificare il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia nel rispetto delle garanzie a tutela del trattamento dei dati sensibili..
Ricordiamo che la banca dati è stata istituita dal D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice Antimafia), mentre le modalità di funzionamento, accesso, consultazione e collegamento con il CED della Banca Dati Nazionale unica per la documentazione Antimafia sono state disciplinate dal regolamento adottato con D.P.C.M. n. 193 del 30 ottobre 2014.
Le stazioni appaltanti pubbliche, enti pubblici, società controllate pubbliche, concessionari di opere pubbliche, prima di approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici, dovranno acquisire la documentazione antimafia sulla piattaforma.
Sulla base dei dati immessi dall’operatore che effettua la consultazione, il sistema informativo, se l’impresa è censita, verifica le informazioni esistenti negli archivi della stessa Banca dati, nonché nelle altre banche dati collegate. Se non risultano a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza di cui all’articolo 67 del Codice antimafia, la Banca dati nazionale rilascia immediatamente, per via telematica, al soggetto richiedente, la comunicazione antimafia liberatoria.
. Se vuoi accedere al sito del Ministero dell'Interno e scaricare il testo del comunicato stampa, clicca QUI.
. Se vuoi approfondire l’argomento, clicca QUI.
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ANTIMAFIA: Verifica estesa a tutti i familiari maggiorenni conviventi
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E' stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 184 del 10 agosto 2015, la LEGGE 6 agosto 2015, n. 121, recante "Modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di soggetti sottoposti alla verifica antimafia".
La legge, che si compone di un solo articolo, apporta modifiche all’articolo 85 del D.Lgs. n. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia) relativo ai "soggetti sottoposti alla verifica antimafia" per estendere i controlli previsti per l'acquisizione dell'informazione antimafia anche ai familiari conviventi dell'interessato residenti all'estero.
Pertanto, l'informazione antimafia – a decorrere dal 25 agosto 2015 - dovrà riferirsi anche ai familiari conviventi di maggiore età dei soggetti interessati, di cui ai commi 1, 2, 2-bis, 2-ter e 2-quater, dell’art. 85 del D.Lgs. n. 159/2011 (Codice Antimafia), anche se residenti all’estero.
L'eliminazione del presupposto della residenza in Italia determina così un ampliamento delle categorie di soggetti sottoposti alla verifica e lascia comunque inalterato il presupposto della convivenza.
Le verifiche antimafia, dunque, andranno effettuate nei confronti dei familiari di tali soggetti che siano maggiorenni e conviventi con l'interessato.
. Se vuoi approfondire l’argomento e scaricare il testo della nuova legge, clicca QUI.
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ANTIMAFIA: Emanato il regolamento sul funzionamento della Banca dati nazionale unica
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E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 7 gennaio 2015, il D.P.C.M. 30 ottobre 2014, n. 193, recante “Regolamento recante disposizioni concernenti le modalità di funzionamento, accesso, consultazione e collegamento con il CED, di cui all'articolo 8 della legge 1° aprile 1981, n. 121, della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, istituita ai sensi dell'articolo 96 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159”.
Il presente regolamento:
a) disciplina le modalità di funzionamento della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, ai fini del rilascio della documentazione antimafia;
b) individua le modalità di autenticazione, autorizzazione e di registrazione degli accessi e delle operazioni, effettuate sulla predetta Banca dati, di consultazione e accesso da parte dei soggetti individuati autorizzati;
c) stabilisce, altresì, le modalità di collegamento della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia con il Centro elaborazione dati, nonchè con altre banche dati detenute da soggetti pubblici contenenti dati necessari per il rilascio della documentazione antimafia.
. Se vuoi approfondire ulteriormente i contenuti e scaricare il testo del nuovo decreto, clicca QUI.
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