Per "giardino zoologico" - secondo quanto stabilito dall'art. 2, comma 1, del D. Lgs. n. 73/2005, come modificato dal D. Lgs. n. 192/2006 - si intende "qualsiasi struttura pubblica o privata che persegue le finalita' di cui all'articolo 1, ha carattere permanente e territorialmente stabile, e' aperta ed amministrata per il pubblico almeno sette giorni all'anno ed espone e mantiene animali vivi di specie selvatiche, anche nate ed allevate in cattivita' appartenenti, in particolare, ma non esclusivamente, alle specie animali di cui agli allegati al regolamento (CE) n. 338/97, del Consiglio, del 9 dicembre 1996, e successive attuazioni e modificazioni, alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, e successive modificazioni, nonche' al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni".
In Italia è stata finalmente data attuazione alla normativa comunitaria in materia di protezione degli animali nei giardini zoologici.
Con D. Lgs. 21 marzo 2005, n. 73 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 2 maggio 2005, n. 100) è stata, infatti, data attuazione alla direttiva 1999/22/CE del Consiglio del 29 marzo 2000, relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici.
Tale decreto è stato successivamente modificato dal D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 192, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 26 maggio 2006.
Proprio per il mancato recepimento della direttiva entro il termine prescritto (fissato al 9 aprile 2002) l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia (Sentenza della Corte del 10 giugno 2004, in causa C-302/03).
Ai sensi dell’art. 1, la direttiva ha lo scopo di proteggere la fauna selvatica e salvaguardare la biodiversità prevedendo che gli Stati membri adottino misure in materia di licenze e ispezioni dei giardini zoologici nella Comunità.
Qualsiasi struttura pubblica o privata, avente carattere permanente e territorialmente stabile, che esponga e mantenga animali vivi di specie selvatiche, anche nate ed allevate in cattività, dovrà essere in possesso di apposita licenza rilasciata con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole Alimetrai e Forestali.
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