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RIFIUTI - ECONOMIA CIRCOLARE - LE DIRETTIVE EUROPEE - LA LEGGE N. 60/2022 - LEGGE SALVA MARE





ECONOMIA CIRCOLARE - LE DIRETTIVE EUROPEE

1. 14 GIUGNO 2018 - ECONOMIA CIRCOLARE - Pubblicate le quattro direttive che fanno parte del pacchetto normativo - Nuovi obiettivi di riciclaggio

Dopo oltre 30 mesi di lavori, da quando il piano d’azione sull’economia circolare è stato presentato dalla Commissione europea, sono state pubblicate, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 150 del 14 giugno 2018, le quattro direttive che compongono il pacchetto legislativo sull’economia circolare, che riguardano i comparti:
- dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), pile e accumulatori, veicoli fuori uso,
- delle discariche di rifiuti;
- dei rifiuti e
- degli imballaggi e rifiuti di imballaggio.
Si tratta della:
1) Direttiva (UE) 2018/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;
2) Direttiva (UE) 2018/850 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti;
3) Direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti;
4) Direttiva (UE) 2018/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.

Le quattro direttive entrano in vigore il 4 luglio 2018 e dovranno essere recepite dagli Stati membri entro il 5 luglio 2020.
Quali sono gli obiettivi del nuovo Pacchetto Economia circolare?
La quota di rifiuti urbani da riciclare dovrà passare dall'attuale 44% al 55% nel 2025, per poi salire al 60” nel 2030 e al 65% nel 2035.
Il 65% dei materiali di imballaggio dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030.
Entro il 2035 non più del 10% dei rifiuti potrà essere smaltito nelle discariche (in Italia è al 28% per il 2016). Inoltre la raccolta differenziata sarà fatta anche per i rifiuti tessili o pericolosi.
Per la prima volta si introduce nelle direttive anche la raccolta differenziata per i rifiuti tessili (obbligatoria dal 2025), l’umido e i rifiuti organici (entro il 2023) e quelli pericolosi domestici, come le vernici, i pesticidi, gli oli e i solventi (entro il 2022).
La nuova legislazione prevede inoltre un maggiore utilizzo di strumenti economici di sostegno, assegnando un ruolo fondamentale ai produttori grazie a regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR).

1) La Direttiva 2018/849 si prefigge di ridurre gli oneri regolamentari per enti o imprese di piccole dimensioni portando ad una semplificazione degli obblighi di autorizzazione e di registrazione a loro imposti. Fra le semplificazioni: vengono soppresse le disposizioni che obbligano gli Stati membri a presentare (ogni tre anni) le relazioni sullo stato di attuazione: la verifica della conformità dovrebbe essere basata solo sui dati che gli Stati membri comunicano ogni anno alla Commissione. Il Parlamento e Consiglio ritengono poi opportuno migliorare la qualità, l'affidabilità e la comparabilità dei dati, introducendo un punto di ingresso unico per tutti i dati relativi ai rifiuti, sopprimendo obblighi obsoleti in materia di comunicazione, mettendo a confronto i metodi nazionali di comunicazione e introducendo una relazione di controllo della qualità dei dati. 2) Con la Direttiva 2018/850 vengono apportate modifiche alla direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Tanti i passaggi sui quali si sofferma la direttiva di modifica: a partire dalle definizioni da allineare alla direttiva 2008/98, passando per le regole europee sul collocamento in discarica e la sovracapacità degli impianti di trattamento dei rifiuti residui.
Ulteriori previsioni di modifica riguardano poi la riduzione del collocamento in discarica dei flussi di rifiuti a cui si applica la raccolta differenziata, vale a dire plastica, metalli, vetro, carta e rifiuti organici.
Si sottolinea poi che il collocamento in discarica di rifiuti biodegradabili non trattati produce significativi effetti ambientali negativi in termini di emissioni di gas a effetto serra e di inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo e dell'atmosfera. Sebbene la direttiva 1999/31/CE stabilisca già obiettivi per diminuire il collocamento in discarica dei rifiuti biodegradabili, è opportuno limitarlo ulteriormente vietandolo per i rifiuti raccolti in maniera differenziata ai fini del riciclaggio in osservanza della direttiva 2008/98/CE.
In vista poi, a partire dal 2030, misure di restrizioni sul collocamento in discarica a tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o a altro recupero di energia o di materia. Tali restrizioni non si applicheranno nei casi in cui si possa dimostrare che i rifiuti non sono adatti al riciclaggio o ad altro recupero e che il collocamento in discarica garantirebbe il miglior risultato ambientale complessivo, in linea con la gerarchia dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE.

3) Con la Direttiva (UE) 2018/851 si apportano modifiche alla direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti. Le modifiche introdotte mirano a rafforzare gli obiettivi della direttiva 2008/98/CE relativi alla preparazione per il riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti, affinché riflettano più incisivamente l'ambizione dell'Unione di passare a un'economia circolare.
Le istituzioni europee mirano a valorizzare i sistemi di gestione dei rifiuti che "possono contribuire a realizzare un'economia circolare". Le modifiche della Direttiva 2018/851 consentono quindi il ricorso a sistemi di gestione dei rifiuti in cui la responsabilità generale della raccolta dei rifiuti urbani spetta ai comuni, a sistemi in cui tali servizi sono appaltati a operatori privati oppure a qualsiasi altra tipologia di sistema di ripartizione delle competenze tra i soggetti pubblici e privati.
La scelta di questi sistemi e la decisione di modificarli o meno restano di competenza degli Stati membri.
La Direttiva 2018/851 modifica poi alcune definizioni contenute nella direttiva 2008/98/CE: «rifiuti non pericolosi», «rifiuti urbani», «rifiuti da costruzione e demolizione», «rifiuti alimentari», «recupero di materiale», «riempimento» e «regime di responsabilità estesa del produttore» allo scopo di precisare la portata di questi concetti.

4) Con la Direttiva 2018/852 si apportano modifiche alla direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
Le modifiche apportate alla Direttiva 94/62/CE riguardano gli obiettivi di recupero e riciclaggio degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio affinché riflettano più incisivamente l'ambizione dell'Unione di passare a un'economia circolare.
Confermata anche in questo caso, la tendenza a riallineare le definizioni della Direttiva 94/62/CE con quelle della direttiva 2008/98/CE.
Gli Stati membri vengono incoraggiati ad adottare misure adeguate per incoraggiare l'aumento della percentuale di imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato e il riutilizzo degli imballaggi. A tal fine si punta all'utilizzo di regimi di deposito-cauzione e altri incentivi, quali la fissazione di obiettivi quantitativi, il computo del riutilizzo ai fini del conseguimento degli obiettivi di riciclaggio e la differenziazione dei contributi finanziari per gli imballaggi riutilizzabili nell'ambito dei regimi di responsabilità estesa del produttore per gli imballaggi.

Il testo delle quattro citate direttive comunitarie viene riportato nei Riferimenti normativi - Normativa comunitaria.:


ECONOMIA CIRCOLARE - LA LEGGE N. 60/2022 - LEGGE SALVA MARE

1. 10 GIUGNO 2022 - L. N. 60/2022 - PUBBLICATA LA LEGGE “SALVAMARE”

E’ stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10 giugno 2022, la Legge 17 maggio 2022, n. 60, recante “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare (legge «SalvaMare»)”.

Presentata nel 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha avuto un iter travagliato con importanti ritardi.
Lo scorso ottobre l’Onlus Marevivo ha lanciato un appello per accelerare sulla legge e finalmente l’11 maggio è stata approvata in via definitiva al Senato, con 198 favorevoli, nessun contrario e 17 astenuti.

La legge consente ai pescatori e alle diverse associazioni di settore di raccogliere e portare a riva i rifiuti in mare, laghi, fiumi e lagune e di conferirli in appositi spazi predisposti nei porti italiani.
Un punto di svolta se si considera che fino ad oggi chi portava rifiuti a riva rischiava di essere sanzionato o di pagare una tassa commisurata al quantitativo, come se li avesse prodotti a bordo.
I pescatori dunque finivano per ributtare in acqua la plastica pescata accidentalmente.

Grazie a questa nuova legge queste buone pratiche saranno ora estese a tutti i pescherecci, a livello nazionale. Con questo provvedimento si introducono infatti le definizioni di “rifiuti accidentalmente pescati” (RAP) e “rifiuti volontariamente raccolti” (RVR), non solo durante campagne di pulizia del mare, dei laghi, fiumi e lagune ma anche mediante sistemi di cattura.
Salvamare stabilisce, inoltre, che i rifiuti accidentalmente pescati sono equiparati ai rifiuti delle navi ai sensi della direttiva (UE) 2019/883 e potranno quindi essere conferiti separatamente, e in modo gratuito, all’impianto portuale di raccolta.
Per le attività previste dal presente articolo, non è necessaria l'iscrizione all'Albo nazionale gestori ambientali, di cui all'articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

I costi di gestione di questi rifiuti sono coperti con una specifica componente che sarà inserita nella bolletta della Tassa sui rifiuti (TARI) e sarà compito dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) disciplinare le modalità di applicazione di questa nuova componente, rendendola trasparente in bolletta.


RIFERIMENTI NORMATIVI - NORMATIVA COMUNITARIA

. Direttiva (UE) 2018/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

. Direttiva (UE) 2018/850 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti

. Direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti

. Direttiva (UE) 2018/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.


RIFERIMENTI NORMATIVI - NORMATIVA NAZIONALE

. LEGGE 17 maggio 2022 , n. 60: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (legge «SalvaMare»).



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Pubblicato su: 2018-06-21 (776 letture)

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