PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - PIANO D'AZIONE NAZIONALE PER IL GPP - PAN GPP - ACQUISTI VERDI
GPP – GREEN PUBLIC PROCUREMENT ACQUISTI VERDI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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1. Il concetto di Green Public Procurement (GPP) o Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione
Il concetto di Green Public Procurement o Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) è stato introdotto in Europa già a metà degli anni '90 ed è definito dalla Commissione europea come "l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.
Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti.
Adottare una politica di Green Public Procurement (GPP), significa integrare considerazioni di carattere ambientale nei processi d'acquisto delle Pubbliche Amministrazioni, ossia acquistare beni e servizi a basso impatto ambientale quali, ad esempio, prodotti realizzati con materiali riciclati e senza sostanze tossiche, apparecchiature a basso consumo energetico.
Così facendo, il nostro Paese si è allineato a molti altri Paesi europei (Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Slovacca, Spagna, Svezia) che già avevano dato impulso alle politiche di sostenibilità nel settore acquisti dotandosi di piani nazionali.
Ha inoltre dato seguito ad un aspetto di politica ambientale supportato in misura crescente a livello comunitario (Strategia riveduta per lo Sviluppo sostenibile), i cui risvolti ambientali e socio-economici sono noti e condivisi.
In Italia tale Piano è stato predisposto dal Ministero dell'Ambiente con la collaborazione della Consip (società per azioni del Ministero dell'Economia e delle finanze che attua il Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella Pa), di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell'Economia e delle finanze, dopo il confronto con le parti economiche e sociali e con diversi soggetti interessati.
Il Piano ha l'obiettivo di stimolare le P.A. ad una spesa pubblica indirizzata dai principi della sostenibilità, più consapevoli anche di poter incidere su modalità di produzione e consumo nel mercato e quindi di promuovere processi virtuosi che consentano al paese di ridurre gli impatti sulle componenti ambientali, tema globale con cui tutti ci confrontiamo quotidianamente: l'efficienza energetica, il risparmio di energia e di risorse naturali, riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti tipici della produzione industriale o del settore trasporti, la riduzione dell'uso di sostanze pericolose e della produzione di rifiuti.
Il Piano (rivisto periodicamente ogni 3 anni) ha tra i suoi scopi principali quello di indirizzare la domanda pubblica verso prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Ciò verrà attuato definendo dei criteri ambientali per diverse categorie di prodotti che verranno approvati con successivi decreti del Ministero dell'Ambiente.
Tali criteri, scelti su base scientifica, mirano a spingere il mercato gradualmente verso un livello sempre più elevato di sostenibilità rispetto alla media di mercato attuale e caratterizzeranno le gare d'appalto come "verdi" (come già avviene presso molte amministrazioni locali).
Lo scopo, inoltre, è quello di garantire delle prestazioni ambientali minime del prodotto o servizio richiesti nel bando di gara.
Un altro obiettivo del Piano è quello di razionalizzare la spesa pubblica, sia perché intraprendere una politica di GPP implica per un ente un'analisi dei propri fabbisogni e delle modalità più efficienti per soddisfarli, evitando sprechi, acquisti sovra-dimensionati e consumi inutili, sia in quanto il "GPP" promuove prodotti e servizi che spesso comportano minori oneri economici nel loro ciclo di vita (in termini ad esempio di consumi di risorse o di rifiuti prodotti o nel campo della salute e sicurezza).
2. Gli obiettivi del GPP
I principali obiettivi del GPP vengono così sintetizzati dal Ministero dell’ambiente:
• Riduzione degli impatti ambientali;
• Tutela della competitività;
• Stimolo all’innovazione;
• Razionalizzazione della spesa pubblica: il GPP favorisce la diffusione di una cultura attenta a contenere i consumi non necessari non solo presso chi materialmente effettua gli acquisti ma anche da parte del personale che a vario titolo opera presso gli uffici pubblici.
• Integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente: l’introduzione del GPP in un ente coinvolge in modo trasversale settori che tradizionalmente non si occupano di ambiente, come l’economato, e settori che possono incidere notevolmente sulle performance ambientali dell’ente, come i trasporti, le infrastrutture e l’edilizia.
• Miglioramento dell’immagine della pubblica amministrazione;
• Diffusione di modelli di consumo e di acquisto sostenibili;
• Accrescimento delle competenze degli acquirenti pubblici: il GPP mette in prima linea la responsabilità e la capacità di ottimizzare da un punto di vista economico/finanziario le scelte d’acquisto, valorizzando le professionalità dei responsabili degli acquisti.
3. Il Codice dei contratti pubblici
Il legislatore nazionale, con il D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, Codice dei contratti pubblici, ha recepito le Direttive comunitarie e ha fornito, in qualche passaggio, input ancor più vigorosi di quelli di matrice comunitaria.
In particolare, l’art. 2 stabilisce la possibilità di “subordinare il principio di economicità, a criteri ispirati a esigenze sociali, alla tutela dell’ambiente e della salute e alla promozione dello sviluppo sostenibile” e l’art. 68, circa le “Specifiche tecniche” che introduce nel nostro ordinamento l’obbligo di definire le specifiche tecniche “Ogniqualvolta sia possibile”,… “in modo da tenere conto dei criteri di accessibilità per i soggetti disabili, di una progettazione adeguata per tutti gli utenti, della tutela ambientale”.
4. 8 MAGGIO 2008 - Emanato il decreto interministeriale 11 aprile 2008, n. 135 - Il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)
E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 8 maggio 2008, il decreto interministeriale 11 aprile 2008, che recepisce il Piano d'Azione Nazionale per la sostenibilità dei consumi della Pubblica Amministrazione, in breve Piano d’Azione Nazionale per il GPP.
Il provvedimento prevede l'adozione di misure volte all'integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi da parte delle P.A.
Con il Piano Nazionale per il GPP, condiviso con i Ministeri interessati e con altri soggetti strategici, il nostro Paese intende fornire un importante contributo nella direzione dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione del sistema produttivo, nell'ambito della più ampia strategia per il consumo e la produzione sostenibili.
E' prevista la successiva emanazione dei criteri ambientali minimi per i gruppi di prodotti e servizi prioritari individuati dal Piano, che qualificheranno gli acquisti "verdi".
Il testo del decreto viene riportato nei Riferimenti normativi.
Con l’emanazione del Decreto Interministeriale di approvazione del Piano d’azione nazionale sul Green Public Procurement, che fa seguito alla delega conferita al governo dall’art. 1, comma 1126 della L. n. 296/2006 (finanziaria per l’anno 2007), nonché con l’emanazione dei successivi decreti Ministeriali che fisseranno i “Criteri ambientali minimi” per le categorie di beni, servizi e lavori ambito oggettivo d’intervento del Piano d’azione, verrà delineato un quadro di riferimento utile a facilitare l’adozione e l’implementazione di pratiche di GPP sia dal punto di vista tecnico che metodologico.
. Se vuoi scaricare il testo del piano, clicca QUI.
5. 9 NOVEMBRE 2009 - Emanato il decreto 12 ottobre 2009
È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 9 novembre 2009, il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 novembre 2009, che adotta i "Criteri ambientali minimi per l'acquisto di ammendanti e per l'acquisto di carta in risme da parte della pubblica amministrazione".
Il testo del decreto viene riportato nei Riferimenti normativi.
6. 19 MARZO 2011 - Appalti "verdi" - Nuovi criteri per gli acquisti della P.A. dettati dal D.M. 22 febbraio 2011
E' stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 19 marzo 2011, il Decreto del Ministro dell'Ambiente n. 21 del 22 febbraio 2011, che dà attuazione al Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement - PAN GPP, approvato con il Decreto Interministeriale n. 135 dell'11 aprile 2008.
Dopo l'introduzione dei criteri ambientali per la carta in risme e gli ammendanti (D.M. n. 111 del 12 ottobre 2009), con il Decreto del 22 febbraio 2011 sono stati quindi adottati i criteri per l'acquisto delle seguenti categorie di prodotto:
1. Prodotti tessili
Il Decreto fissa i criteri per i prodotti tessili ecologici che possono essere oggetto di acquisti pubblici: abbigliamento ed accessori, prodotti tessili per interni, fibre, filati e tessuti destinati alla produzione di abbigliamento e accessori o di prodotti tessili per interni.
2. Arredi
Il Decreto definisce i criteri che possono essere applicati a tutte le tipologie di arredi per interni a basso impatto ambientale che sono oggetto di appalti pubblici: mobilio per ufficio, arredi scolastici, arredi per le sale di lettura e le sale di archiviazione ecc.
3. Illuminazione pubblica
Il Decreto indica i criteri per le lampade (lampade HID - “high intensity discharge lamps” così come sistemi a LED - Light Emitting Diode), per i corpi illuminanti e gli impianti di illuminazione pubblica "verde".
4. Apparecchiature informatiche
Il Decreto stabilisce i criteri ambientali minimi per l'acquisto di computer portatili, computer da tavolo, stampanti, apparecchi multifunzione e fotocopiatrici.
Nelle “relazioni di accompagnamento” sono citati i riferimenti normativi su cui si basa la definizione dei criteri e sono approfonditi i metodi di verifica di conformità dei prodotti offerti.
Sono inoltre descritti gli eventuali criteri avanzati che sono un’anticipazione di quella che sarà la futura revisione dei criteri, comunque possono essere già adottati dalle stazioni appaltanti.
7. 2 MARZO 2015 - Emanato il decreto 5 febbraio 2015 - Fissati i criteri ambientali minimi per l'acquisto di articoli per l'arredo urbano
E' stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 2015, il DECRETO 5 febbraio 2015, recante "Criteri ambientali minimi per l'acquisto di articoli per l'arredo urbano".
Il decreto fissa i criteri ambientali per gli appalti “verdi” della Pubblica Amministrazione, per l’acquisto di elementi dell’arredo urbano.
Il nuovo decreto è stato emanato in attuazione dell'art. 2 del D.M. 11 aprile 2008, che prevede l'emanazione dei "Criteri Ambientali Minimi" da indicare nei bandi di gara della Pubblica Amministrazione per alcune categorie merceologiche indicate al punto 3.6 del PAN GPP (Piano Nazionale d'Azione Green Public Procurement).
Le 11 categorie indicate al punto 3.6, rientranti nei settori prioritari di intervento per il GPP, sono le seguenti:
* impatti ambientali;
* volumi di spesa pubblica coinvolti:
- arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale
archiviazione e sale lettura)
- edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con
particolare attenzione ai materiali da costruzione, costruzione e manutenzione delle strade)
- gestione dei rifiuti
- servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico,
arredo urbano)
- servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa)
- elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d'ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione)
- prodotti tessili e calzature
- cancelleria (carta e materiali di consumo)
- ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti)
- servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali
per l'igiene)
- trasporti (mezzi e servizi di trasporto, Sistemi di mobilità
sostenibile).
Per consentire l'attuazione del monitoraggio previsto al punto 6.4 del PAN GPP, di cui al decreto ministeriale del 10 aprile 2013, ai sensi dell'art. 7, comma 8, del D. Lgs. n. 163/2006, le stazioni appaltanti debbono comunicare all'Osservatorio dei contratti pubblici, nel rispetto delle modalità indicate nelle apposite schede
di rilevamento predisposte dal citato Osservatorio, i dati riguardanti i propri acquisti relativi all'applicazione dei criteri ambientali minimi adottati con l'allegato che fa parte integrante del decreto.
L'Allegato al decreto contiene i “criteri ambientali minimi” e alcune indicazioni di carattere generale per l’acquisto di articoli per l’arredo urbano, che rientra nella categoria “Servizi urbani e al territorio”, prevista dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP).
A titolo esemplificativo per articoli di arredo urbano si intendono: panchine, fioriere, porta biciclette,
tavoli, attrezzature per il gioco e le strutture ludiche, pavimentazioni antitrauma, transenne, steccati,
bagni chimici, contenitori per la raccolta dei rifiuti, tappeti per parchi giochi, accessori per piste ciclabili,
attraversamenti pedonali, dissuasori di sosta, rallentatori di traffico.
Ai sensi del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, una fornitura di articoli di arredo urbano è “verde” se è conforme ai criteri ambientali minimi indicati nella sezione “specifiche tecniche”.
Tali criteri costituiscono il riferimento per le stazioni appaltanti che vogliano ottemperare a quanto
previsto dall’art. 68, c.1, del D.Lgs. n. 163/2006 “Specifiche tecniche” che stabilisce che le specifiche tecniche, “Ogniqualvolta sia possibile, devono essere definite in modo da tenere conto ….”omissis”…., della tutela ambientale”.
Il testo del decreto viene riportato nei Riferimenti normativi.
8. 21 SETTEMBRE 2017 - APPALTI E ACQUISTI VERDI - Protocollo d’intesa tra Ministero dell’Ambiente e Conferenza delle Regioni
Il 21 settembre 2017 è stato firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Conferenza Stato-Regioni un protocollo d’intesa per “definire e attuare misure omogenee nel settore degli appalti pubblici con particolare riferimento a tematiche relative agli acquisti e alla realizzazione di opere pubbliche sostenibili, favorendo la diffusione su base locale”.
L'obiettivo principale del protocollo d'intesa è il rafforzamento delle competenze degli operatori delle Pubbliche Amministrazioni responsabili degli appalti e delle centrali di acquisto nell’utilizzo di procedure del Green Public Procurement (GPP) per la reale integrazione di requisiti ambientali nella politica degli acquisti e realizzazione di opere pubbliche, attraverso la definizione di una piattaforma comune di azione che favorisca la diffusione di buone prassi e il miglioramento del dialogo tra il Ministero e le Regioni e tra Regione e Regione, anche al fine di garantire maggiore uniformità nei livelli di esperienza e competenza in materia di acquisti e realizzazione di opere pubbliche sostenibili, presenti nelle diverse realtà locali.
Il Green Public Procurement - incoraggiato e promosso da alcuni anni dall'Unione Europea - è un metodo di approvvigionamento mediante il quale le Pubbliche Amministrazioni scelgono di acquistare prodotti e/o servizi che hanno un ridotto impatto ambientale; acquistare verde consiste infatti nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi.
Sul piano più strettamente normativo, la novità più rilevante del recente passato è costituita dalle direttive sugli appalti pubblici: le direttive 2004/17/EC e 2004/18/EC riconoscono nella tutela ambientale un elemento di valorizzazione dell’offerta, prevedendo l’inserimento a pieno titolo dei criteri ambientali come criteri preferenziali di valutazione dei progetti.
In attuazione dell’articolo 1, comma 1126, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), con il decreto interministeriale dell'11 aprile 2008 è stato approvato il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” (PAN GPP), successivamente rivisto e aggiornato con il decreto del 10 aprile 2013.
Con la legge n. 221 del 28 dicembre 2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, nonché l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 50 del 18 aprile 2016, che all’art. 34 prevede l’obbligo di applicare i Criteri Ambientali Minimi approvati e di futura approvazione, l’applicazione del PAN GPP è diventato uno strumento di politica economico-ambientale fondamentale.
Il Protocollo siglato nasce anche dalla circostanza che diverse Regioni non hanno adottato il Piano d'azione regionale sugli "acquisti green" nonché dalla scarsa diffusione nella difficoltà riscontrata dalle stazioni appaltanti nell'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei bandi di gara.
L'accordo spingerà Stato e Regioni a confrontarsi continuamente sull'applicabilità dei criteri ambientali minimi, obbligatori ai sensi del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) per una serie di prodotti e servizi individuati con decreti del Ministero dell’Ambiente.
. Se vuoi scaricare il testo del PROTOCOLLO D'INTESA, clicca QUI.
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APPROFONDIMENTI E RIFERIMENTI
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. Se vuoi approfondire l’argomento GPP - Acquisti Verdi e visitare il sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, clicca QUI.
. Se vuoi approfondire l’argomento Il Piano d’azione nazionale per il GPP (PAN GPP) e visitare il sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, clicca QUI.
. Se vuoi approfondire l’argomento Criteri Ambientali Minimi e visitare il sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, clicca QUI.
. Se vuoi scaricare la legislazione europea in materia, clicca QUI.
PROGETTO EUROPEO - BUY SMART+ - On line il sito web italiano per gli "acquisti verdi" della P.A.
Il progetto “Buy Smart - Green Procurement for Smart Purchasing” è cofinanziato nell’ambito delle azioni SAVE del Programma comunitario IEE (Intelligent Energy Europe/Energia Intelligente per l’Europa) della Commissione Europea, DG Energia e Trasporti ed è realizzato in sette Paesi europei (Germania, Austria, Italia, Slovenia, Lettonia, Repubblica Ceca e Svezia) da un consorzio di otto istituzioni con una grande esperienza nel settore degli acquisti verdi e dei prodotti eco-efficienti.
A livello europeo, l’approvvigionamento di beni e servizi effettuato dalle PA rappresenta il 16,5% del PIL, mentre in Italia il mercato degli appalti delle PA è stimato intorno ai mille miliardi di euro l’anno.
Il principale obiettivo del progetto mira ad accrescere la quota di prodotti eco-efficienti in sei importanti settori, non solo presso le istituzioni pubbliche ma anche presso il settore privato, e riuscire in questo modo ad orientare la domanda e l’offerta verso beni e servizi a ridotto impatto ambientale:
• IT (Information Technology);
• elettrodomestici;
• componenti per l’edilizia;
• veicoli;
• illuminazione;
• elettricità da fonte rinnovabile.
Il portale nazionale del progetto, prova ad offrire una scelta di argomenti e utilità molto ampia:
• linee guida per responsabili amministrativi e commerciali e operatori del settore energetico e ambientale, informazioni sulle etichette energetiche ed ambientali,
• strumenti elettronici di supporto al Green Public Procurement (GPP) - quali schede tecniche di prestazione, fogli elettronici per il calcolo del Life Cycle Cost, ecc. - ,
• documenti per la formazione degli addetti ai lavori,
• analisi delle esperienze dei vari Paesi europei ed utilissimi esempi di "buone pratiche”.
Una delle sezioni più interessanti del sito è appunto quella dedicata alle buone pratiche, ricca di esempi concreti su come il GPP è applicato in Italia e negli altri Paesi partner, sull'acquisto di elettricità verde, sui dispositivi ad alta efficienza energetica, sui veicoli meno inquinanti o sui materiali ecologici.
Per informazioni più specifiche sul progetto si possono inoltrare richieste al seguente indirizzo e-mail: informazioni_enea@enea.it.
. Se vuoi accedere al sito, clicca QUI.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
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. D.M. 11 aprile 2008: Approvazione del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione.
. D.M. 12 ottobre 2009: Criteri ambientali minimi per l'acquisto di ammendanti e per l'acquisto di carta in risme da parte della pubblica amministrazione.
. D.M. 12 ottobre 2009 - ALLEGATO 1 - Criteri ambientali minimi per ammendanti.
. D.M. 12 ottobre 2009 - ALLEGATO 2 - Criteri ambientali minimi per l'acquisto di carta in risme.
. D.M. 22 febbraio 2011: Adozione dei criteri ambientali minimi da inserire nei bandi gara della Pubblica amministrazione per l’acquisto dei seguenti prodotti: tessili, arredi per ufficio, illuminazione pubblica, apparecchiature informatiche.
. D.M. 22 febbraio 2011: Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel
settore della Pubblica Amministrazione - Ovvero
Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) - CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI TESSILI.
. D.M. 22 febbraio 2011: Piano d'azione per la sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, ovvero Piano d'Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) - CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L'ACQUISTO DI ARREDI.
. D.M. 22 febbraio 2011: Piano d'azione per la sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, ovvero Piano d'Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) - CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’ACQUISTO DI LAMPADE HID E SISTEMI A LED - CORPI ILLUMINANTI - IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE.
. D.M. 22 febbraio 2011: Piano d'azione per la sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, ovvero Piano d'Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PANGPP) - CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L'ACQUISTO DI ATTREZZATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE D'UFFICIO: PC PORTATILI, PC DA TAVOLO, STAMPANTI, APPARECCHI MULTIFUNZIONE E FOTOCOPIATRICI.
. D.M. 22 febbraio 2011: Relazione di accompagnamento - Criteri ambientali minimi per l’acquisto di prodotti tessili.
. D.M. 22 febbraio 2011: Relazione di accompagnamento - Criteri ambientali minimi per l’acquisto di arredi.
. D.M. 22 febbraio 2011: Relazione di accompagnamento - Criteri ambientali minimi per l’acquisto di di apparecchiature, impianti e materiale di consumo per illuminazione pubblica” : 1 - Lampade HID e SISTEMI LED, 2 - Corpi illuminanti, 3 - Impianti di illuminazione.
. D.M. 22 febbraio 2011: Relazione di accompagnamento - Criteri ambientali minimi per l’acquisto di apparecchiature IT.
. D.M. 10 aprile 2013: Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione - Revisione 2013.
. D.M. 5 febbraio 2015: Criteri ambientali minimi per l'acquisto di articoli per l'arredo urbano.
. D.M. 5 febbraio 2015 - ALLEGATO.
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Copyright © by TuttoCamere.it All Right Reserved. Pubblicato su: 2009-03-31 (2467 letture) [ Indietro ] |