Leggendo qua e là
OSSERVATORIO SULLE PARTITE IVA SINTESI DEI DATI DI NOVEMBRE 2011
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Nello scorso mese di novembre sono state aperte 34.396 nuove partite Iva; in confronto con il mese
precedente si registra una sensibile diminuzione del 17,7%, mentre, rispetto al corrispondente mese
del 2010, la flessione è del 9,4%.
La distribuzione per natura giuridica conferma la forte prevalenza delle persone fisiche, il cui peso
percentuale sul totale delle aperture, tuttavia, è calato a circa il 68%; di conseguenza è salita la
quota di aperture societarie: le società di capitali rappresentano il 21,5% e le società di persone circa
il 10%.
Confrontando tali dati con il 2010 si nota un calo di aperture più marcato per le società di
capitali (-19,6%) e più contenuto per le persone fisiche e le società di persone.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 41% di esse si è registrato al Nord, il 23%
al Centro, il 36% al Sud ed Isole; il confronto con novembre 2010 denota un calo di aperture più
marcato per le regioni centro-settentrionali e più contenuto per il Sud e le Isole.
Il commercio si conferma il settore produttivo ove si registra il maggior numero di aperture di
partite Iva: oltre il 27% del totale, seguito dall’agricoltura con oltre il 10%.
Nel complesso, il gruppo dei servizi raccoglie il 45,6% delle aperture totali, quota in leggero calo se confrontata con il mese precedente; inoltre, tale settore accusa il calo più consistente di aperture rispetto allo scorso anno (-15%), appena più alto del settore industriale (in calo del 14,8%).
L’agricoltura si conferma in controtendenza (+11,6%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso vede i maschi aprire circa il 64% di
partite Iva; in questo mese sono le femmine a registrare un calo più sensibile di aperture (-7,6%)
rispetto al corrispondente mese dello scorso anno.
Il 48,4% delle aperture è dovuto a giovani fino a
35 anni e, rispetto a novembre 2010, vi è un calo generalizzato, più cospicuo per la classe oltre i 65
anni (-20,6%).
(Fonte: MEF - Dipartimento delle Finanze)
. Se vuoi conoscere in dettaglio i dati e visitare il sito del Dipartimento delle Finanze, clicca QUI.
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SICUREZZA INTERNET NEL 2010 QUASI UN TERZO DEGLI UTILIZZATORI EUROPEI HA CONTRATTO UN VIRUS GLI ITALIANI FRA I PIU' COLPITI
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in occasione del Safer Internet Day, giornata europea dedicata alla sicurezza su Internet che si è celebrata l'8 febbraio 2011, Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, ha presentato una serie di dati sulla sicurezza internet da cui emerge che nei 27 Stati Ue circa un terzo degli utenti internet (31%) nel 2010 ha beccato un virus o un'altra infezione che ha causato una perdita di dati.
L'Italia si colloca al di sopra della media Ue, con una percentuale del 45%, insieme a Bulgaria (58%), Malta (50%), Slovacchia (47%) e Ungheria (46%). Le percentuali minori sono quelle registrate in Austria (14%), Irlanda (15%), Finlandia (20%) and Germania (22%).
Tra coloro che hanno utilizzato internet nel 2010, una media del 4% ha indicato di aver subito un abuso delle informazioni personali o altri tipi di violazione della privacy, con le percentuali più alte registrate in Bulgaria e Spagna (7%) e in Italia e Paesi Bassi (6%).
Nello stesso periodo, il 3% degli utenti dichiara di aver subito perdite finanziarie a causa di attacchi phishing o pharming o di usi fraudolenti della carta di credito, con il tasso più elevato in Lituania (8%), Regno Unito (7%), Malta e Austria (5%).
Inoltre una gran parte degli individui che hanno utilizzato internet - l’'84% - ha dichiarato di aver utilizzato nell’ultimo anno software di sicurezza per la protezione del Pc e dei dati.
L'Italia si colloca in questo caso al di sopra della media Ue, con una percentuale di utilizzo dei sistemi di sicurezza pari all'89%.
Riguardo invece la protezione della navigazione dei minori, risulta che il 14% degli utenti che vivono in una famiglia con bambini utilizza un software parental control o un filtro (la percentuale, in Italia, è del 4%, contro il 25% di Lussemburgo e Slovenia), mentre in media il 5% ha indicato che i bambini hanno visualizzato in rete materiale inadatto alla loro età o sono entrati in contatto con persone potenzialmente pericolose navigando in internet dal Pc di casa.
La percentuale maggiore, anche in questo caso, va all'Italia, con l'11% e alla Lituania (9%).
(Fonte: Rapid Press)
. Se vuoi conoscere tutti i dati del rapporto Eurostat, clicca QUI.
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TURISMO MONDIALE IN CRESCITA
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Nel 2010 risulta in netta ripresa il turismo mondiale. Lo rileva l'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT).
Gli arrivi internazionali (935 milioni) sono cresciuti del 6,7%, spinti da un ''miglioramento delle condizioni economiche nel mondo''. Nel 2008 gli arrivi internazionali erano stati 913 milioni.
Secondo l'OMT il turismo mondiale ''si e' ripreso piu' rapidamente del previsto dall'impatto della crisi finanziaria mondiale e della recessione economica''.
Stando all'OMT, le economie emergenti ''rimangono i principali motori di questa ripresa'', che e' tuttavia andata a beneficio di tutte le aree del mondo. L'incremento del turismo dovrebbe continuare (+4/5%) nel 2011, secondo l'OMT.
Il turismo internazionale aveva subito un calo del 4% nel 2009, l'anno più colpito dalla crisi economica globale.
A livello mondiale, il numero di arrivi di turisti internazionali ha raggiunto 935 milioni, 58 milioni in più rispetto al 2009 e 22 milioni in più rispetto al livello di picco pre-crisi del 2008.
L' Asia, con una crescita del +13%, è stata la prima regione a riprendersi e la più forte regione in crescita nel 2010.
In Africa (+6% pari a 49 milioni), l'unica regione a mostrare valori positivi nel 2009, la crescita nel corso del 2010 ha beneficiato del crescente dinamismo economico e di eventi come la Coppa del Mondo Sud Africa.
I risultati sono tornati a doppia cifra in Medio Oriente (+14% a 60 milioni), dove quasi tutte le destinazioni sono cresciute del 10%.
In Europa (+3%, pari a 471 milioni di euro) il recupero è stato più lento che in altre regioni a causa delle perturbazioni del traffico aereo ha causato dall'eruzione del vulcano Eyjafjallajokull e dell'incertezza economica che ha colpito la zona euro.
Tra i mercati principali di turismo in uscita in termini di spesa all'estero, le economie emergenti hanno continuato a guidare la crescita: Cina (+17%), Federazione russa (+26%), Arabia Saudita (+28%) e Brasile (+52%).
La crescita più modesta, pari al 2%, proviene da Stati Uniti, Germania e Italia.
(Fonte: regioni.it)
. Se vuoi visitare il sito dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, clicca QUI.
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INDAGINE ISTAT – FRA LE IMPRESE ITALIANE CRESCONO ICT E INTERNET
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Le tecnologie informatiche sono ormai ampiamente diffuse e consolidate nelle aziende italiane: lo rivelano gli ultimi dati Istat relativi a gennaio 2010, secondo cui il 95,1% delle imprese utilizza il computer ed il 93.7% di quelle con almeno 10 addetti del settore industriale e dei servizi dispone di una connessione internet.
L'84% delle imprese si collega a internet tramite connessioni veloci fisse o mobili: queste ultime in particolare sono utilizzate dal 18,6% delle imprese.
Cresce anche l'utilizzo dei sistemi operativi open source (15,9% delle imprese) e della firma digitale (23,6%).
Il 42,6% del personale utilizza i supporti informatici per lo svolgimento del proprio lavoro, mentre un addetto su tre usa computer connessi alla rete, anche se il ricorso alle tecnologie informatiche è fortemente differenziato per settore di attività economica. Ad esempio nel settore ICT, che include le attività ad alta intensità tecnologica dell'industria e dei servizi, nove addetti su dieci utilizzano il computer, mentre sui livelli più bassi di utilizzo si collocano il settore delle costruzioni (26,5 per cento), quello dei servizi di ristorazione (12,1 per cento) e quello di alcune attività di servizi alle imprese quali noleggio, ricerca di personale, vigilanza, altre attività (20,2 per cento).
Sei imprese su dieci (il37,6%) possiede un sito web che permette di consultare cataloghi e visionare i prezzi dei prodotti offerti dalla home page; è invece scarsa la presenza di servizi più complessi, quali la personalizzazione dei contenuti del sito web, la possibilità di progettare prodotti, di effettuare ordini e prenotazioni on-line da parte dei clienti (rispettivamente 2,5%, 4,2% e 13,6%).
Per quanto riguarda gli acquisti online, li ha effettuati il 35,9% delle imprese con almeno 10 addetti; tale pratica risulta più più frequente tra le imprese di maggiori dimensioni (59,1%) e tra quelle del Nord-Ovest .
Il commercio elettronico è più significativo anche per alcune attività economiche - in particolare per le imprese di telecomunicazioni, dell'editoria, dei servizi legati alle agenzie di viaggio e prenotazioni, della produzione software e consulenza informatica e del settore audiovisivo della produzione cinematografica, video, televisiva, registrazioni musicali, programmazione e trasmissione.
Le vendite on line coinvolgono invece solo il 5% delle imprese con almeno 10 addetti per un valore complessivo pari al 5,4% del fatturato totale.
Dato significativo riguarda la crescita dell'attenzione per la sicurezza: il 29,4% delle imprese che ha dichiarato di disporre di una politica di sicurezza ICT formalmente definita e con un programma di revisione regolare. Attenzione che si concretizza , per sette imprese su dieci, anche con metodi di formazione obbligatoria per il personale, norme contrattuali legate al fenomeno, azioni di informazione diffusa.
L'indagine Istat è molto ampia. Analizza infatti molteplici altri ambiti relativi all'utilizzo dell'ICT nelle imprese: i tipi di connessione, lo scambio elettronico di informazioni fra imprese, l'integrazione di sistemi informativi interni, i servizi finanziari.
. Se vuoi scaricare il comunicato stampa dell’ISTAT del 13 dicembre 2010, clicca QUI.
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FASCICOLO SANITARIO E REFERTI ON LINE IL GARANTE PER LA PRIVACY DETTA LE LINEE GUIDA
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Si sta diffondendo in numerose strutture sanitarie, soprattutto private, l'offerta di servizi gratuiti generalmente riconducibili all'espressione "referti on-line", consistenti nella possibilità per l'assistito di accedere al "referto", inteso come la relazione scritta rilasciata dal medico sullo stato clinico del paziente dopo un esame clinico o strumentale, con modalità informatica.
Analogamente viene concessa all'assistito la possibilità di decidere, di volta in volta o una tantum, di ricevere telematicamente i predetti esiti clinici direttamente attraverso il proprio medico curante o il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta.
Su tale argomento è stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 11 dicembre 2009, la Deliberazione n. 36 del 19 novembre 2009, con la quale l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha approvato in via definitiva le linee guida in tema di referti on-line.
Le linee guida, adottate al termine di una consultazione pubblica (iniziata il 15 luglio 2009 e terminata il 30 settembre 2009) con gli operatori del settore, fissano un primo quadro di regole a protezione dei dati sanitari e a garanzia delle persone.
Sì a risultati di analisi cliniche, radiografie e referti medici direttamente sulla propria e-mail o consultabili on-line dal computer di casa, ma solo con il consenso dell'assistito e nel pieno rispetto delle misure a protezione dei dati sanitari.
La struttura sanitaria deve garantire all'interessato di
decidere liberamente, sulla base di una specifica informativa e di un apposito consenso in ordine al trattamento dei dati personali connessi a tale servizio, di aderire o meno a tali servizi di refertazione, senza alcun pregiudizio sulla possibilita' di usufruire
delle prestazioni mediche richieste.
Qualora l'interessato abbia scelto di aderire ai suddetti servizi di refertazione, deve essergli concesso, in relazione ai singoli esami clinici a cui si sottoporrà di volta in volta, di manifestare una volontà contraria, ovvero che i relativi referti non siano oggetto del servizio di refertazione on-line precedentemente scelto.
Per quanto riguarda la possibilità per l'interessato di
acconsentire alla comunicazione dei risultati diagnostici al medico curante o al MMG/PLS dallo stesso indicato, tale volontà deve essere
manifestata di volta in volta.
La particolare delicatezza dei dati personali trattati mediante i servizi di refertazione on-line impone l'adozione di specifici accorgimenti tecnici per assicurare idonei livelli di sicurezza ai sensi dell'art. 31 del Codice, ferme restando le misure minime che ciascun titolare del trattamento deve comunque adottare ai sensi degli artt. 33 e ss. del Codice.
Si riporta il testo della deliberazione:
. GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI - DELIBERAZIONE 19 novembre 2009, n. 36: Linee guida in tema di referti on-line.
. Se vuoi visitare il sito delle Poste italiane nella sezione dedicata al Libretto Sanitario Elettronico, clicca QUI.
. Se vuoi scaricare una scheda sul Libretto sanitario elettronico adottato dalla Azienda USL n. 9 di Treviso , clicca QUI.
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COMMERCIO ELETTRONICO NON IN REGOLA – MONITO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
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Il 55% dei siti di e-commerce non risulta in regola con i più basilari principi che regolamentano anche il commercio tradizionale.
A rivelarlo è un'indagine su scala UE - che ha coinvolto 26 Stati membri nonché la Norvegia e l'Islanda-, relativa alla pubblicità ingannevole e le pratiche sleali riscontrabili sui siti web che vendono prodotti di consumo elettronici.
Le autorità nazionali di forza pubblica,coordinate dalla Commissione europea, hanno controllato 369 siti web (17 dei quali italiani) che vendono ai consumatori nell'UE prodotti elettronici (apparecchi fotografici digitali, telefoni cellulari, lettori di musica personali, lettori DVD, computer e console per videogiochi) per verificarne l'ottemperanza a tre essenziali normative UE in materia di consumatori:
• la direttiva sulle vendite a distanza,
• la direttiva sul commercio elettronico e
• la direttiva sulle pratiche commerciali sleali.
L'indagine è stata focalizzata sui prodotti elettronici perché quelli maggiormente acquistati su internet e per i quali la DG Consumatori riceve moltissimi reclami.
L' indagine a tappeto si è soffermata su 3 ambiti chiave:
1. Informazioni per contattare il commerciante;
2. Informazioni chiare sull'offerta (prezzo totale e descrizione chiara del prodotto);
3. lnformazioni chiare sui diritti dei consumatori.
I risultati dell' indagine a tappeto sono stati seguenti:
Il 55% dei 369 siti web indagati presentava irregolarità che sono oggetto di ulteriori indagini.
Il 13% dei siti problematici richiederà una cooperazione transfrontaliera tra le autorità nazionali.
I problemi più comunemente riscontrati sono:
• Informazioni fuorvianti sui diritti dei consumatori (66% dei siti web problematici).
Gli acquirenti non vengono informati affatto o vengono mal informati sul loro "diritto di restituzione" - vale a dire il diritto di recedere, entro un minimo di 7 giorni, da un contratto stipulato a distanza e di restituire il prodotto senza dover fornire una motivazione. Ad esempio, si informano i consumatori che il commerciante non accetta la restituzione del prodotto o che essi possono ottenere un rimborso esclusivamente in forma di credito (un buono d'acquisto) invece che un rimborso in contante. In altri casi i consumatori sono ingannati quanto al loro diritto di far riparare o sostituire un prodotto difettoso per un periodo di almeno 2 anni dopo l'acquisto (ad esempio si dice loro che godono di questo diritto esclusivamente per un anno);
• Informazioni fuorvianti sul prezzo totale (45% dei siti web problematici).
Ad esempio mancano o sono difficili da trovare le informazioni sui costi extra di consegna. Gli extra vengono addizionati soltanto nella fase finale, quella del pagamento. Certi altri siti web arrivano addirittura al punto di promettere una "consegna gratuita" o un acquisto "tutto compreso" anche se poi di fatto applicano dei costi di consegna;
• Informazioni mancanti o incomplete per contattare il commerciante (33 % dei siti web problematici).
L'indicazione del nome del commerciante, del suo indirizzo geografico o del suo indirizzo e-mail sono risultate mancanti o incomplete rendendo così impossibile contattarlo in caso di problemi.
“Molto deludenti”. Questo è stato il commento della commissaria ai Consumatori Maglena Kuneva, che ha chiesto agli Stati membri di modificare le loro leggi interne per correggere questa situazione, ma soprattutto, per chiudere i siti che non si adeguino alle prescrizioni delle diverse direttive comunitarie in tema di commercio elettronico.
. Per informazioni più dettagliate dal sito della Commissione europea, clicca QUI.
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CONCORRENZA – LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA LA RELAZIONE SULLA POLITICA DI CONCORRENZA 2008
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La Commissione europea ha adottato una relazione della sulla politica di concorrenza nel 2008 che offre una panoramica dei principali sviluppi intervenuti in questo settore di politica comunitaria e delle iniziative più rilevanti nel campo dell'effettivo rispetto delle norme di concorrenza.
La relazione illustra in che modo si è fatto ricorso agli strumenti della politica di concorrenza per affrontare la crisi economica e finanziaria e sottolinea i vantaggi che tale politica apporta ai consumatori.
Queste attività non sono però andate a discapito di altri compiti nel campo dell'effettiva applicazione delle norme di concorrenza. E’ infatti stata portata avanti come prima l'azione di contrasto ai comportamenti anticoncorrenziali ed è proseguito l'esame delle concentrazioni e degli aiuti di Stato.
Dalla relazione emergono risultati soddisfacenti sia nel campo dell’antitrust che in quello degli aiuti di Stato, soprattutto in considerazione della difficile realtà economica nella quale viviamo.
La Commissione sembra aver affrontato la crisi economica in maniera costruttiva e stabilizzatrice, adottando numerose decisioni di sostegno alle banche e all’economia in generale.
La relazione si articola in sei sezioni:
• la prima, dedicata agli “strumenti” della politica di concorrenza;
• la seconda, agli “sviluppi nei vari settori”;
• la terza alle “attività a tutela dei consumatori”;
• la quarta, alla “rete europea della concorrenza e le giurisdizioni nazionali”;
• la quinta, alle “attività internazionali”; ed infine,
• la sesta, alla “cooperazione interistituzionale”.
Quest’anno, per la prima volta, la relazione annuale sulla concorrenza si apre con un intero capitolo di approfondimento dedicato a “Cartelli e consumatori”, ove viene evidenziato che i cartelli costituiscono una delle violazioni più gravi della concorrenza perché le imprese aderenti aumentano i prezzi, limitano la produzione e si ripartiscono il mercato.
Tutto ciò comporta un enorme danno per i consumatori, i quali si ritrovano ad avere una scelta di prodotti e servizi ridotta, e a costi più elevati.
Per frenare e prevenire la formazione di cartelli la Commissione interviene non solo notificando divieti, ma soprattutto infliggendo ammende (più elevate per i trasgressori recidivi) e attuando “il programma di trattamento favorevole” (che può portare anche alla totale immunità dalla ammende) per le imprese che forniscano le prove di comportamenti anticoncorrenziali.
Nel 2008, nell'ambito di sette casi di cartello, sono state inflitte ammende a 34 imprese.
La Commissione, inoltre, ha prodotto alcune stime relative ai danni che i cartelli arrecano all'economia: nel biennio 2005-2007 tale danno è stato valutato in 7,6 miliardi di euro.
Nella prima sezione, la relazione illustra il modo in cui sono state sviluppate e applicate le norme antitrust, le norme sulle concentrazioni e quelle sugli aiuti di Stato.
A tal proposito, si rileva che lo scorso anno la Commissione ha adottato il Libro bianco in materia di azioni di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust comunitarie, avanzando proposte finalizzate ad eliminare gli ostacoli che impediscono alle vittime di violazioni delle norme antitrust di ottenere un risarcimento effettivo.
Fondamentale nel corso del 2008 è stata inoltre l'attività di controllo degli aiuti di Stato.
L'insorgere della crisi economica e finanziaria ha spostato l'attenzione della Commissione, la quale ha dovuto rivedere il ruolo della politica in materia di aiuti di Stato nel contesto della crisi e del processo di ripresa.
Ha così fatto più volte ricorso all'art. 87, paragrafo 3, lett. b), che consente la concessione di aiuti per porre rimedio a gravi perturbazioni dell'economia di uno Stato membro, nonché alla revisione del regolamento generale di esenzione per categoria applicabile agli accordi verticali (regolamento (CE) n. 2790/1999 con il quale viene automaticamente approvata tutta una serie di misure di aiuti, senza obbligo di notifica da parte degli Stati membri), del regolamento di esenzione per categoria applicabile al settore automobilistico (regolamento (CE) n.1400/2002) e del regolamento di esenzione per categoria applicabile al settore assicurativo (regolamento (CE) n. 358/2003).
Per quanto riguarda la lotta contro gli abusi di posizione di mercato dominante, nel 2008 la Commissione ha adottato una serie di importanti decisioni nei settori energetico e delle tecnologie dell'informazione.
Emblematico rimane il caso di abuso di posizione dominante attuato dalla Microsoft, condannata al pagamento di una penalità di 899 milioni di euro per non aver assolto al proprio obbligo di offrire informazioni complete e accurate in materia di interoperabilità a condizioni ragionevoli e non discriminatorie.
Inoltre, nella sezione successiva viene evidenziato l'importante ruolo che nell'attuazione della politica della concorrenza riveste il consumatore.
In tale contesto, la Commissione sottolinea la necessità di un dialogo costante tra con i consumatori o le associazioni dei consumatori, a cui è affidato il compito di fornire informazioni utili alla DG Concorrenza, sia per una migliore comprensione dei mercati, sia per identificarne potenziali disfunzioni.
Passando all'esame della terza sezione, l'analisi si sposta in concreto sui singoli settori dell'economia (energia ed ambiente, servizi finanziari, comunicazioni elettroniche, tecnologia dell'informazione, mezzi di comunicazione, trasporti, industria farmaceutica, industria alimentare) ed affronta le modalità di introduzione dei singoli strumenti di politica della concorrenza nei settori scelti.
La Commissione dà risalto, infine, l'importanza della Rete europea della concorrenza (REC), che consente alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri di coordinare l'azione di effettiva e coerente applicazione delle norme in materia di concorrenza.
. Se vuoi approfondire l’argomento e scaricare il testo della relazione, clicca QUI.
. Se vuoi scaricare il testo della relazione, clicca QUI.
. Se vuoi accedere al sito sulla politica di concorrenza della Commissione europea, clicca QUI.
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E-COMMERCE - IMPRESE IN CRESCITA - INDAGINE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO
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Online si può acquistare di tutto, dal costume da bagno al motoscafo. Le imprese del commercio elettronico in Italia sono in crescita: sono 4.586 quelle attive in Italia nel 2008, in crescita del 34% dal 2007 e del 610% dal 2004.
Lombardia e Lazio primeggiano per vendite online, rispettivamente con il 17,9% e il 14,1% del totale italiano di settore, seguite dalla Campania (8,5% nazionale) e dal Piemonte (8,2%).
Sono i dati che emergono da un'elaborazione della Camera di Commercio di Milano.
E se i prodotti più acquistati sono soprattutto libri e riviste (27,9%), abiti e articoli sportivi (25,8%), film e musica (20,4%) non mancano acquisti curiosi, come arredi in miniatura per case di bambole, pesci ornamentali, orologi a pendolo, soldatini di metallo.
Ma come tutelarsi per acquisti sicuri?
Questi i consigli della Camera di Commercio di Milano:
- Prima di comprare bisogna verificare se il sito è sicuro. Dunque attenzione a certificazioni, codici di condotta e loghi che i siti web espongono come segno distintivo.
- Il sito deve spiegare che tipo di misure di sicurezza adotta per la transazione.
- Alcuni fornitori prevedono che si possa verificare online lo stato del proprio ordine e spedizione.
- Il venditore deve dare conferma e ricevuta dell'ordine, indicando bene tempi e eventuali costi di consegna e possibilità di recesso se previsto.
- Prima dell'acquisto è bene guardare il contratto: il fornitore lo deve rendere disponibile a titolo informativo e senza dover per forza acquistare.
- Deve essere reso disponibile dal sito il contatto dove poter indirizzare i reclami.
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NEL 2010 SITI WEB DI MARCA CON DOMINIO PERSONALIZZATO
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Le aziende presto potranno utilizzare il proprio nome nei siti web al posto delle estensioni come .com, .org, o .net.
Nel 2010, quando i domini Internet verranno liberalizzati, società come Nike o Microsoft avranno la possibilità di sfruttare meglio il proprio brand, oltre a consentire di contrastare l'utilizzo non autorizzato del nome dei marchi tramite le oltre 280 estensioni dei domini Internet attualmente esistenti.
L'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), organizzazione che gestisce l'assegnazione degli indirizzi Web, inizierà ad accogliere le richieste di nuovi domini a partire dal 2010 e prevede di ricevere tra le 300 e le 500 richieste nel primo trimestre, al costo di 185.000 dollari.
Le società più piccole, sfavorite dal prezzo piuttosto alto, potranno utilizzare estensioni più specifiche per i propri siti web in base al settore o alla localizzazione geografica, come .london o .paris o .roma.
Secondo un'indagine svolta per Gandi.net, però, la maggioranza delle compagnie non è a conoscenza di questo cambiamento.
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INTERNET MEGLIO DELLA TV - IL 2010 L'ANNO DEL SORPASSO
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Dal 2010 sarà Internet il mezzo di comunicazione piu' utilizzato in Europa, in grado quindi di superare la televisione. A rivelarlo e' una ricerca svolta da Microsoft dal titolo "Europe logs on: Internet trends of today & tomorrow".
I dati rivelano che a partire da giugno 2010, Internet verrà usato in media per 14,2 ore alla settimana, che in un mese sono più di 2 giorni e mezzo.
Davanti alla tv invece si starà "solo" 11,5 ore alla settimana, cioè 2 giorni al mese.
Sarà la fine della tv? Assolutamente no, assicurano gli esperti dei Microsoft.
Il pc e il televisore potrebbero modificarsi e diventare apparecchi multifunzione.
La fruizione di Internet, invece, si estenderà diventando il canale principale attraverso cui passerà tutta l'informazione, compresa quella televisiva, che sarà fruibile su svariati supporti come smartphone, console per videogiochi, netbook.
Solo una "ri-mediazione", come il sociologo canadese Marshall McLuhan l'ha definita, affermando che «il contenuto di un medium è sempre un altro medium» attraverso l'utilizzo e l'adattamento di alcune caratteristiche tipiche di un medium all'interno di un altro".
Già adesso, soprattutto gli utenti più giovani (18-24 anni) fanno un uso interrelato di computer e televisione, poichè grazie ad internet accedono ai contenuti televisivi "on demand".
Secondo i dati emersi dal rapporto, infatti, un giovane su sette non guarda la tv ma si serve di contenuti soltanto dal web. Inoltre, il 42% guarda regolarmente filmati televisivi su internet.
Da ciò emerge che probabilmente si assisterà a una forte riduzione o scomparsa dei tradizionali programmi televisivi da guardare in tempo reale, preferendo ad essi i contenuti che si possono guardare su internet in qualunque momento.
Ma secondo il rapporto, la televisione potrebbe solo trarne giovamento, proprio perchè sarà accessibile sempre e ovunque, senza orari definiti dai palinsesti.
Se davvero la previsione di Microsoft si realizzerà, anche l'advertising online dovrebbe prevalere di gran lunga sugli spot televisivi, incidendo profondamente sul settore.
. Se vuoi scaricare il Rapporto "Europe logs on: Internet trends of today & tomorrow", clicca QUI.
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ANTIRICICLAGGIO – IL DECRETO-LEGGE N. 112/2008 CAMBIA ANCORA
IN VIGORE DAL 25 GIUGNO 2008
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Assegni e contanti, si cambia di nuovo. A decorrere dal 25 giugno 2008, a seguito dell'entrata in vigore del D.L. n. 112/2008 (c.d. "manovra d'estate"), i pagamenti cash o con titoli trasferibili sono ammessi per somme sotto i 12.500,00 euro, anziché 5.000,00. E chi gira un assegno "libero" non deve più inserire il proprio codice fiscale nella girata.
Dopo meno di due mesi, sono così caduti alcuni dei vincoli alla circolazione dei mezzi di pagamento fissati dal D. Lgs. n. 231/2007 sull'antiriciclaggio: operativi dal 30 aprile scorso, sono stati ora ritoccati dall'art. 32 del citato Decreto-Legge n. 112/2008, entrato in vigore il 25 giugno 2008.
Un rapido turn over quindi. Tanto veloce che il ministero dell'Economia ha assicurato che saranno cancellati i procedimenti sanzionatori aperti contro chi ha violato, nelle scorse settimane, le norme ora cadute.
Le misure introdotte d'urgenza dal Governo Berlusconi hanno fatto fare un passo indietro ai pagamenti: che tornano, per alcuni aspetti, a essere disciplinati dalla precedente normativa dettata per contrastare il riciclaggio, l'evasione fiscale e le truffe sui titoli di credito.
Il D.L. n. 112/2008 ha infatti riportato a 12.500,00 euro la soglia per il trasferimento dei contanti, per gli assegni bancari, postali e circolari trasferibili e per il saldo dei libretti di deposito bancari e postali al portatore: si tratta del tetto valido fino al 29 aprile e che, dal 30 aprile, era stato abbassato sotto i 5.000,00 euro.
Così, dal 25 giugno 2008 si possono di nuovo emettere assegni bancari, postali e circolari trasferibili, se di importo unitario inferiore a 12.500,00 euro; mentre gli assegni da 12.500,00 euro in su restano «non trasferibili» e possono essere incassati dal solo e unico beneficiario, direttamente o a mezzo banca.
Anche il saldo dei libretti al portatore può tornare sotto i 12.500,00 euro, mentre resta libero il saldo dei certificati di deposito al portatore.
Si tratta di limiti che possono comunque essere modificati dal ministero dell'Economia con decreto.
Cade, inoltre, l'obbligo, imposto al girante, a pena di nullità, di inserire il proprio codice fiscale nella girata degli assegni trasferibili: nei fatti, impossibile da verificare per le banche.
La manovra d'estate lascia invece intatto l'impianto di base del sistema tenuto a battesimo dal decreto antiriciclaggio. Banche e poste continueranno a consegnare, di regola, assegni «non trasferibili» ai clienti; che, per ottenere i titoli "liberi" dovranno fare una richiesta scritta e pagare il bollo di 1,5 euro per ogni modulo.
Confermati anche i limiti più restrittivi destinati al circuito dei Money transfer: possono veicolare solo somme sotto i 2.000,00 euro o, se chi ordina l'operazione ne prova la congruità rispetto alle sue condizioni economiche, sotto i 5.000,00 euro.
Il Governo, nell'innalzare la soglia per i pagamenti in contanti e con assegni "liberi", non ha però adottato il limite europeo di 15.000,00 euro, anche se questo poteva tradursi in una semplificazione: per i pagamenti da 15.000,00 euro in su scattano infatti l'obbligo per gli intermediari di registrare le operazioni e gli obblighi di adeguata verifica di chi compie operazioni occasionali che comportano movimenti di mezzi di pagamento, quando le banche agiscono da tramite nei trasferimenti di euro o valuta estera e per gli agenti in attività finanziaria. È tuttavia probabile che la conferma dell'imposta di bollo di 1,5 euro e della facoltà di indagini fiscali sui soggetti che utilizzano assegni liberi farà sparire questi titoli dalla circolazione.
(Fonte: Il Sole 24Ore – Norme e tributi)
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ANTIRICICLAGGIO - NUOVA NORMATIVA PER ASSEGNI E CONTANTI
IN VIGORE DAL 30 APRILE 2008
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Dal 30 aprile 2008, in seguito alle norme sull'antiriciclaggio, si dovranno fare i conti con nuove disposizioni su assegni e banconote.
Il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, recante disposizioni in materia di “Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione”, all’articolo 49, comma 10, stabilisce che “Per ciascun modulo di assegno bancario o postale richiesto in forma libera ovvero per ciascun assegno circolare o vaglia postale o cambiario rilasciato in forma libera è dovuta dal richiedente, a titolo di imposta di bollo, la somma di 1,50 euro. Ciascuna girata deve recare, a pena di nullità, il codice fiscale del girante”.
Il successivo comma 20 del medesimo articolo 49 precisa che “Le disposizioni di cui al presente articolo entrano in vigore il 30 aprile 2008”.
Dunque, a decorrere dal 30 aprile 2008, per ogni modulo di assegno bancario o vaglia postale rilasciato dalle banche o dalle Poste italiane S.p.a. in forma libera (che non ha quindi la scritta “Non trasferibile”), sarà dovuta l’imposta di bollo di 1,50 euro.
Come è stato precisato dal Comitato antiriciclaggio, le cambiali e i pagherò sono esclusi dalla nuova imposta di bollo di 1,50 euro prevista per gli assegni bancari, postali, circolari e per i vaglia postali o cambiari speciali.
Il riferimento della normativa sull'antiriciclaggio ai "vaglia cambiari", riguarda, infatti, solo quelli speciali emessi dalla Banca d'Italia, Banco di Napoli, e Banco di Sicilia e non i vaglia cambiari ordinari (cambiale e pagherò), che sono strumenti di credito e e non mezzi di pagamento.
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 18/E del 7 marzo 2008 (il cui testo viene riportato nell'Appendice normativa), ha tenuto a precisare che l’introduzione di tale novità non modifica e, quindi, non fa venire meno l’imposta di bollo dovuta sui mezzi di pagamento e sui documenti bancari (es. estratti conto, comunicazioni relative ai depositi di titoli, inviati dalle banche ai clienti).
Sia le Banche che le Poste Italiane potranno avvalersi dell’autorizzazione a pagare l’imposta di bollo in modo virtuale già in loro possesso.
Ne consegue, quindi, che i moduli di assegni bancari e postali, vaglia cambiario, assegni circolari, vaglia cambiari e postali, rilasciati in forma libera, dovranno riportare in modo leggibile la seguente dicitura “Imposta di bollo di cui al d.lgs. n. 231/2007 assolta in modo virtuale (Aut. n. ….. del ……. ).
Entro gennaio 2009 andrà presentata una dichiarazione definitiva contenente la indicazione del numero degli atti e documenti emessi nell’anno precedente, distinti per voce di tariffa.
L’imposta di bollo nelle diverse modalità di pagamento a partire dal 30 aprile 2008
ASSEGNO BANCARIO LIBERO: 1,50 euro
ASSEGNOI POSTALE LIBERO: 1,50 euro
ASSEGNO CIRCOLARE: 6%
ASSEGNO CIRCOLARE LIBERO: 6% + 1,50 euro
VAGLIA CAMBIARIO: 4%
VAGLIA CAMBIARIO LIBERO: 4% + 1,50 euro
VAGLIA POSTALE: Esente
VAGLIA POSTALE LIBERO: 1,50 euro.
Le girate sugli assegni
Insieme alla novità fiscale scatterà anche un'altra norma alla quale dovranno fare attenzione tutti coloro che staccano un assegno.
Se l'assegno è rilasciato in forma libera (non ha quindi la scritta «non trasferibile») sarà possibile fare delle girate, ciascuna delle quali «deve recare, a pena di nullità, il codice fiscale del girante».
In pratica l'omissione rischia di far annullare l'assegno.
Gli assegni già in circolazione potranno essere utilizzati anche dopo il 30 aprile 2008; per allinearli alle nuove regole sarà sufficiente scrivere sul modulo "non trasferibile". Tale dicitura potrà essere apposta a mano anche dal traente, senza altre ulteriori formalità.
Utilizzo del contante
Dal 30 aprile 2008, sempre in seguito alle norme sull'antiriciclaggio, si dovranno fare i conti con nuove disposizioni sulle banconote: scenderà da 12.500,00 a 5.000,00 euro il limite per il trasferimento di somme in contanti, libretti e assegni al portatore.
In pratica non si potranno fare acquisti o pagare compensi per valori superiori a 5.000,00 euro utilizzando le banconote.
Libretti a risparmio
Sempre in tema di antiriciclaggio, è prevista la riduzione a 5.000,00 euro del saldo massimo ammesso sui libretti di deposito bancari o postali al portatore.
A fronte di giacenze superiori al nuovo limite i libretti devono essere estinti oppure si dovrà procedere alla riduzione del saldo entro il 30 giugno 2009.
Infine, è vietata l'apertura di conti o di libretti di risparmio anonimi o con intestazione fittizia.
Trasmissione dei dati identificativi da parte di banche e Poste
L'Agenzia delle Entrate, con Provvedimento del 28 aprile 2008, pubblicato, ai sensi dell'art. 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nel sito dell'Agenzia delle Entrate, ha emanato disposizioni relative alle modalità di trasmissione dei dati identificativi, compreso il codice fiscale dei soggetti ai quali siano stati rilasciati moduli di assegni bancari o postali in forma libera ovvero che abbiano richiesto assegni circolari o vaglia postali o cambiari in forma libera nonchè di coloro che li abbiano presentati all'incasso.
. Se vuoi scaricare il testo del Provvedimento, clicca QUI.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- Si riporta il testo del:
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D. Lgs. 21 novembre 2007, n. 231: Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione.
- Segnaliamo, inoltre, una Circolare esplicativa del Ministero delle Finanze del 20 marzo 2008, Prot. 33124, avente ad oggetto: Articolo 49 (Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore) del D. Lgs. n. 231/2007.
. Se vuoi scaricare il testo della Circolare, clicca QUI.
APPROFONDIMENTI
Il Consiglio Nazionale del Notariato, nell'intento di soddisfare ad una prima esigenza informativa di base, ha avviato la pubblicazione di una serie di risposte a quesiti ricorrenti (FAQ) in materia di normatiova antiriciclaggio.
- Si riporta il documento:
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Consiglio Nazionale del Notariato - Gruppo di studio antiriciclaggio - Risposte a quesiti ricorrenti in materia di normativa antiriciclaggio.
LINK UTILI
. Se vuoi approfondire ulteriormente l'argomento e visitare il sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze, clicca QUI.
. Se vuoi approfondire ulteriormente l'argomento e visitare il portale del Governo italiano, clicca QUI.
. Se vuoi visitare il sito Il sole 24ore e cosultare gli approfondimenti proposti, clicca QUI.
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AZIENDE A CONDUZIONE FEMMINILE IN CRESCITA
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Nel 2007 oltre otto mila in più le aziende a guida femminile (+0,7%).
Un impresa su quattro ha un titolare donna.
Sono oltre 1,2 milioni, sono più diffuse al Centro-Sud, operano preferibilmente nel commercio, in agricoltura e nei servizi alle persone, dove guidano una impresa su due, ma soprattutto crescono due volte più della media nazionale.
Sono le imprenditrici italiane fotografate dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile 2007, l’indagine semestrale realizzata da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
. Se vuoi scaricare il documento completo, clicca QUI.
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SOPPRESSIONE DELLA CASSA DI PREVIDENZA PER L’ASSICURAZIONE DEGLI SPORTIVI - SPORTASS
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L’art 28 del decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159 (Convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222), ha disposto, al comma 1, la soppressione della Cassa di previdenza per l’assicurazione degli sportivi (SPORTASS) e, al comma 2, il trasferimento all’INPS di tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo previdenziale dell’Ente soppresso, mentre sono trasferiti all’INAIL tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi del ramo assicurativo.
Pertanto, dal 3 ottobre 2007, data di entrata in vigore di detto decreto legge, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2 ottobre 2007, l’INPS è subentrato a Sportass in tutti i suoi rapporti di natura previdenziale ancora pendenti e, dunque, sia nell’obbligo di corrispondere, nella misura e nei tempi stabiliti, le prestazioni dovute agli iscritti al Fondo di previdenza per gli sportivi, al Fondo medagliati olimpici, al Fondo atleti del “Club olimpico”, al Fondo per il trattamento di fine rapporto dei tecnici sportivi della FIGC, sia nel diritto di percepire i contributi dovuti dagli stessi iscritti a detti Fondi.
Non sono ammesse nuove iscrizioni ai Fondi della soppressa Cassa di previdenza.
Ulteriori definitive indicazioni saranno fornite appena saranno emanati i decreti interministeriali attuativi previsti dal comma 3 del decreto legge 159/2007 e saranno completate le operazioni di migrazione di tutti i dati relativi al ramo previdenziale di Sportass nel sistema gestionale dell’INPS.
. Se vuoi approfondire l’argomento e scaricare la Circolare INPS n. 37 del 20 marzo 2008, clicca QUI.
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LA GIUSTIZIA ALTERNATIVA IN ITALIA
Rapporto del Centro Studi ADR della Camera Arbitrale di Milano
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Il sistema della giustizia alternativa, tra arbitrato, conciliazione e risoluzione online, è una realtà che nel biennio 2005 –2006 ha gestito in Italia quasi 35.000 domande e oltre 50.000 procedimenti.
I settori dove si litiga di più?
Telecomunicazioni, credito e servizi.
Ma crescono le dispute legate a internet: le controversie sui nomi dei domini .it sono aumentate del 40% tra 2005 e 2006.
Chi litiga?
Soprattutto consumatori e imprese tra di loro e cittadino ed amministrazione.
Quasi sempre tra parti italiane, le controversie commerciali gestite dalla giustizia alternativa hanno avuto nel 2006 in media un valore di quasi un milione di euro e una durata di 96 giorni.
Più veloci le conciliazioni, si risolvono in media in due mesi; richiedono più tempo gli arbitrati, procedimenti più complessi che riguardano in un caso su due controversie tra due imprese e durano in media circa sei mesi.
Perché ricorrere alla giustizia alternativa?
Conviene non solo in termini di tempi, ma anche di costi: il servizio di conciliazione è, soprattutto quando sono coinvolti i consumatori, quasi sempre gratuito.
Tra le più impegnate amministratrici di giustizia, spiccano le Camere di Commercio, con oltre 16.000 domande e circa 6.500 procedimenti tra 2005 e 2006, e i Corecom, uffici regionali specializzati in conciliazioni nel settore delle telecomunicazioni, con 16.500 domande e 13.000 procedimenti in due anni.
Si riporta il testo del:
. Primo rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia.
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IMMIGRATI – NEL 2007 IMPRESE IN CRESCITA DELL’ 8% (+ 17 MILA)
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L’impresa si conferma corsia preferenziale per l’integrazione di tanti immigrati extracomunitari residenti nel nostro Paese.
Nel corso del 2007 sono state 37.531 le imprese individuali aperte da persone nate al di fuori dei confini dell’Unione Europea.
Rispetto all’anno precedente, il totale delle imprese individuali gestite da titolari immigrati da paesi non appartenenti all’UE è aumentato di 16.654 unità, raggiungendo così il valore di 225.408 imprese, l’8% in più rispetto al dato di fine 2006.
Il bilancio del 2007 conferma l’eccezionale vitalità dell’imprenditoria immigrata a fronte della tendenza ormai consolidata alla diminuzione complessiva delle micro-aziende condotte da italiani.
Nonostante l’apporto positivo dell’imprenditoria immigrata, infatti, il bilancio demografico complessivo delle micro-aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario per quasi 30mila unità (-0,9%).
Questi, in sintesi, i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere(la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane).
. Se vuoi leggere il Comunicato Stampa congiunto UnionCamere e InfoCamere, clicca QUI.
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PRIVACY: stop alle informazioni sulla navigazione in Internet
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Il 24 gennaio 2008 il Garante per la privacy ha bloccato la pratica illegittima da parte dei gestori telefonici di registrare le URL visitate per mezzo di cellulari.
L'Autorità, guidata da Francesco Pizzetti, ha pertanto imposto a Telecom Italia, Vodafone e H3G di cancellare le informazioni "illegittimamente conservate, riguardanti i siti Internet visitati dagli utenti".
A Vodafone, H3G e Wind è stata per di più imposta “l'adozione di specifiche misure tecniche per la messa in sicurezza dei dati personali conservati a fini di giustizia".
Più in particolare, a Telecom Italia il Garante ha imposto, oltre alla cancellazione dei dati, il divieto di fare uso di proxy che non siano necessari alla comunicazione o alla fatturazione; a Vodafone e H3G la cancellazione dei dati illecitamente registrati e la messa in sicurezza dei dati trattati; a Wind, invece, il Garante si è limitato a prescrivere il rispetto delle misure di sicurezza.
A tutti ha però chiesto di adottare i "sistemi tecnologici richiesti dal provvedimento del Garante del dicembre 2005".
. Se vuoi approfondire l’argomento, clicca QUI.
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MOVIMPRESE ARTIGIANI – III TRIMESTRE 2007 Record di iscrizioni e cessazioni degli ultimi 8 anni
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Ancora un trimestre positivo all’ombra del “mattone”. E’ così che si può descrivere il bilancio giugno-settembre del comparto artigiano guardando all’anagrafe delle imprese gestito dalle Camere di Commercio.
Il saldo tra le imprese nate e quelle cessate nei tre mesi estivi è stato di 6.003 unità (nel 2006 era stato di oltre 7.000 unità), pari ad una crescita nel trimestre dello 0,4% (era stato l’0,5% il trimestre precedente).
Senza il contributo del settore delle costruzioni, però, la differenza tra nuove imprese e imprese cancellate sarebbe stato di segno contrario: la crescita, infatti, è determinata praticamente dal solo settore edile, cresciuto in tre mesi dell’1,05% (+6.024 imprese).
Non è dunque bastato a ridare smalto al comparto il record di iscrizioni degli ultimi 8 anni messo a segno nel periodo (29.896, oltre 3.600 in più rispetto allo stesso trimestre del 2006), visto che le cessazioni hanno anch’esse accelerato il passo (23.893 nel trimestre), superando di oltre 4.800 unità quelle registrate tra giugno e settembre 2006.
. Se vuoi approfondire l’argomento e scaricare il comunicato stampa dell’UnionCamere e di InfoCamere, clicca QUI
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UAMI: L'URLO DI TARZAN STA PER DIVENTARE MARCHIO COMUNITARIO
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Gli eredi dello scrittore Edgar Rice Burroughs hanno vinto la lunga battaglia per ottenere la registrazione come marchio comunitario del celebre urlo di Tarzan.
Lo scopo è ovviamente quello di ottenere un diritto esclusivo sul celebre urlo spesso utilizzato nei videogiochi e nelle suonerie per cellulari.
Dal 2004 ad oggi l'UAMI Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli) aveva rigettato le domande di registrazione via via depositate per mancanza del requisito della riproducibilità grafica del segno (uno dei due requisiti legali fondamentali, insieme alla capacità distintiva, perché si possa parlare di marchio).
Le domande in questione riproducevano infatti il marchio sonoro in questione mediante la rappresentazione grafica dell'onda sonora prodotta dall'urlo e lo spettrogramma, che descrive graficamente l'intensità di un suono in funzione del tempo e della frequenza.
Con decisione del 27 settembre 2007 la Commissione dei Ricorsi ha rigettato la domanda per difetto di sufficiente rappresentazione grafica.
Una terza domanda di marchio, depositata nel Maggio 2006, che ha utilizzato il sistema e-filing mediante l'allegazione alla domanda di file MP3 è stata accettata e pubblicata. Ciò è stato possibile grazie all'intervenuta modifica della normativa UAMI che dal 2005 permette all'ufficio di ricevere domande di marchi sonori con allegati file MP3.
Vi è da registrare un crescente interesse del mercato verso i marchi sonori ed in generale verso i c.d. marchi atipici (marchi olfattivi, di colore e di forma). Negli ultimi dieci anni l'UAMI ha registrato circa 40 marchi sonori.
[Avv. Elisabetta Marchesi – Newsletter Giuridica di Filodiritto - Numero 244 - 3 dicembre 2007]
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COME CAMBIERA' LA RETE DAL 2008
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. Se vuoi saperlo, clicca QUI
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CARTE DI IDENTITA’ IN CONSOLATO
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A decorrere dal 1° giugno 2007, gli uffici consolari sono autorizzati a rilasciare e a rinnovare la carta d'identità a favore dei cittadini italiani residenti all'estero ed iscritti al registro dell'AIRE. Il costo per il rilascio e il rinnovo della carta d'identità è fissato in misura identica a quello previsto per i cittadini residenti in Italia.
Questa è la disposizione contenuta nella Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), al comma 1319 e che permette ai nostri connazionali di rivolgersi direttamente ai propri uffici consolari per richiedere o rinnovare la carta d'identità.
A seguito di tale autorizzazione, il Ministero dell’Interno, con decreto del 17 maggio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 119 del 24 maggio 2007, ha approvato il nuovo modello della carta d’identità cartacea per i documenti emessi dagli uffici consolari, ai sensi dell'articolo 1,comma 1319, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
In particolare, il vecchio modello della carta d’identità previsto dal regolamento per l’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza è sostituito dal modello allegato al provvedimento stesso.
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LO SPORTELLO UNICO RESTA ANCORA SULLA CARTA
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Che cosa è lo sportello unico delle attività produttive
Lo Sportello unico per le attività produttive, introdotto con il D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447 (a sua volta emanato in attuazione delle disposizioni di cui agli articoli dal 23 al 27 del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112), è stato concepito come l’unica struttura, gestita dal Comune o da più Enti associati, a cui è affidato l’intero procedimento.
In sostanza lo sportello unico ha il compito di unificare i procedimenti relativi ad autorizzazioni o atti di consenso di competenza di diversi Enti.
Lo sportello unico – secondo quanto stabilito al comma 2, dell’art. 3 del D.P.R. n. 447/1998 – “assicura, previa predisposizione di un archivio informatico contenente i necessari elementi informativi, a chiunque vi abbia interesse, l'accesso gratuito, anche in via telematica, alle informazioni sugli adempimenti necessari per le procedure previste dal presente regolamento, all'elenco delle domande di autorizzazione presentate, allo stato del loro iter procedurale, nonché a tutte le informazioni utili disponibili a livello regionale comprese quelle concernenti le attività promozionali. Per la istituzione e la gestione dello sportello unico i comuni possono stipulare le convenzioni di cui all'articolo 24 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112”.
Lo sportello unico è, dunque, un servizio informativo ed operativo che costituisce per l'utente imprenditore un punto di contatto privilegiato con la Pubblica Amministrazione. Ad esso le imprese possono rivolgersi per tutte le necessità connesse con la realizzazione, l'ampliamento, la localizzazione, la riconversione e la ristrutturazione delle attività produttive.
Poiché coinvolge numerose Amministrazioni, lo Sportello Unico è il terminale di una complessa rete amministrativa ed informativa.
A che serve
Gli obiettivi dello Sportello Unico sono:
• offrire assistenza all'imprenditore nei rapporti con la Pubblica Amministrazione,
• rendere accessibile i procedimenti amministrativi, semplificarli e velocizzarli rendendo certi i tempi,
• fornire un servizio che non si traduca in un ulteriore passaggio burocratico ma che risulti realmente utile ai fruitori.
Come funziona
L'impresa, tramite autocertificazione (iter massimo di 90 giorni, trascorsi i quali l’utente può iniziare essendo applicabile il silenzio-assenso) o mediante procedimento semplificato, presenta allo Sportello Unico la richiesta per la realizzazione, l'ampliamento, la localizzazione, la riconversione e la ristrutturazione dell'attività produttiva, ottenendo garanzie di risultato in termini di tempo e di risoluzioni di eventuali problemi burocratici.
In base al nuovo articolo 19 della legge n. 241/1990, d’ora in avanti tutti gli atti di autorizzazione, inoltrati dalle imprese ai Comuni, sono sostituiti da una ”Dichiarazione di inizio attività” (DIA) del soggetto interessato di inizio dell’attività all’amministrazione competente.
L’attività di impresa potrà essere avviata decorsi 30 giorni dalla presentazione della dichiarazione con una apposita comunicazione.
Lo sportello si attiva presso gli Enti interessati - siano essi gli altri Comuni convenzionati, o altri enti - ottenendo per i procedimenti avviati i necessari pareri, nulla osta ed autorizzazioni e rilasciando un atto di chiusura del procedimento all'impresa.
Lo Sportello Unico è in grado di fornire:
• informazioni sui procedimenti connessi con le varie attività d'impresa,
• modulistica per la presentazione delle diverse istanze connesse con gli endo procedimenti,
• accettazione della domanda,
• informazioni sullo stato delle pratiche,
• rilascio dell'atto di chiusura del procedimento contenente i riferimenti di tutte le autorizzazioni rilasciate dai vari enti coinvolti.
Lo stato attuale
Un indagine del Il Sole-24 Ore (n. 194 del 17 luglio 2006) ha messo in evidenza come, a sette anni dalla sua introduzione obbligatoria, lo Sportello unico per le attività produttive funziona ancora a ritmo molto ridotto.
All’inizio di luglio 2006, secondo i dati forniti dal FORMEZ, negli 8.103 Comuni lo Sportello unico risulta istituito in 5.335 Entri, pari al 65,9% del totale. Tuttavia, le strutture operative si riducono addirittura a 3.164; il che significa che appena il 39% dei Comuni è dotato di un servizio alle imprese funzionante.
Non solo, anche dove funziona, lo Sportello unico è praticamente inutilizzato dalle imprese, le quali dimostrano così tutta la loro diffidenza verso questo istituto.
Solo una impresa su cinque dichiara di essersi servito di queste strutture.
Il motivo principale di questo stato di cose va ricercato nel fatto che le competenze dei Comuni rimangono ancora troppo ristrette per soddisfare tutte le esigenze con un unico strumento e non sono sempre presenti le professionalità richieste per l’attuazione di un progetto così grande.
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ACCESSO AD INTERNET – STRANDARD MINIMI PER LE IMPRESE FORNITRICI DI SERVIZI
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Con la Deliberazione n. 131 del 12 luglio 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 27 luglio 2006, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato la direttiva in materia di qualità dei servizi e accesso ad Internet da postazione fissa valida per le imprese fornitrici di servizi.
La direttiva – come si legge al comma 1 dell’art. 2 - stabilisce le disposizioni ed i criteri specifici relativi alla qualità ed alle carte dei servizi di accesso a Internet da postazione fissa che le imprese fornitrici di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico sono tenute a rispettare, anche al fine di garantire che gli utenti finali abbiano accesso a informazioni complete, comparabili e di facile consultazione.
Si riporta il testo della deliberazione con i relativi allegati:
. AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI – Deliberazione n. 131/06/CSP: Approvazione della direttiva in materia di qualità e carte dei servizi di accesso a internet da postazione fissa, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, lettera b), numero 2, della legge 31 luglio 1997, n. 249.
. AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI – Deliberazione n. 131/06/CSP: ALLEGATI.
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BUONI PASTO – TRATTAMENTO FISCALE E CONTRIBUTIVO
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la Circolare n. 24 del 24 maggio 2006 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2006), emanata in funzione dell’adeguamento dell’importo in oggetto in seguito all’approvazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, ha fornito ulteriori chiarimenti in ordine all’erogazione delle competenze fisse spettanti agli impiegati dello Stato.
La Circolare è indirizzata alle Amministrazioni statali che, trovandosi a gestire le competenze degli impiegati pubblici secondo la nuova normativa introdotta dalla contrattazione collettiva, hanno posto alle Finanze i necessari quesiti interpretativi.
Le questioni riguardano le modalità di applicazione della lettera c), comma 2, articolo 51 del TUIR, rispetto al nuovo ammontare dei ticket di € 7.00, a fronte del limite di € 5,29 fissato dal legislatore tributario quale importo massimo giornaliero, affinché le somme non costituiscano reddito da lavoro dipendente.
La risposta delle Finanze ha pertanto ad oggetto le istruzioni relative al trattamento fiscale e contributivo delle eccedenze che si vengono a determinare rispetto al paletto disposto nel testo unico.
Si riporta il testo della Circolare:
. Ministero dell’economia e delle finanze – Circolare n. 24 del 24 maggio 2006 - Istruzioni relative al trattamento fiscale e contributivo dei buoni pasto ed al versamento contributivo unificato.
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LEGAMBIENTE – PUBBLICATA LA GUIDA BLU 2006
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È stata presentata la Guida Blu 2006 di Legambiente, un vademecum per l'estate con le dieci località balneari premiate con "cinque vele" (punteggio massimo) e la classifica di altre 256 località balneari, con giudizi che vanno da una a 4 vele.
La Guida, pubblicata dal Touring Club Italiano, contiene anche le indicazioni per raggiungere le località indicate.
Si tratta di una pubblicazione di grande utilità per gli italiani che nella scelta della destinazione delle loro vacanze non sono solo interessati alle bellezze naturalistico-paesaggistiche, ma anche alla qualità ambientale dei luoghi che visitano.
Quest'anno nei primi 10 posti della classifica figurano: le Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso), Castiglion della Pescaia, Arbus, Bosa, Capalbio, Pollica Acciaroli e Pioppi, Villasimius, Isola del Giglio, Portovenere e Otranto.
Secondo Legambiente questi i comuni eccellenti per bellezza del paesaggio e qualità delle acque che hanno saputo coniugare una corretta gestione del territorio e interventi in linea con il rispetto del territorio, superando così i 128 esami sulla qualità dell'ambiente marino, sui servizi efficienti, rifiuti, energia, strutture sanitarie e offerta enogastronomica.
. Se vuoi approfondire la notizia e consultare i dati della Guida Blu 2006 di Legambiente, clicca QUI.
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AGENZIE IMMOBILIARI – PROVVIGIONI ALTE E TRASPARENZA MODESTA
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Provvigioni alte e sevizi carenti: questo è quanto emerge dall'inchiesta di Altroconsumo condotta in 250 agenzie immobiliari di 9 grandi città: Bari, Bologna, Brescia, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona e dall'analisi delle esperienze vissute dai soci dell'associazione raccolte attraverso un questionario.
. Se vuoi approfondire l’argomento e consultare i dati dell’ichiesta, clicca QUI
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PORTALE IMPRESE E DENUNCIA INFORTUNI
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Il 18 maggio 2006 è stata sottoscritta la convenzione tra l’INAIL, il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Polizia di stato, il Ministero della giustizia e il CNIPA, relativa al progetto per l’integrazione nel Portale Imprese dei servizi connessi alla denuncia infortuni.
Attraverso il Portale Imprese gli utenti potranno inoltrare le denunce di infortunio contestualmente all’INAIL ed al commissariato competente per territorio, attivando unitamente il flusso di comunicazione tra commissariato e relativa procura e l’invio dei dati di ritorno da procura ad INAIL.
Il piano delle attività prevede che entro settembre sia reso disponibile sul Portale Imprese il servizio per inoltrare la denuncia. Entro la fine dell’anno l’integrazione sarà completata con i servizi di backoffice tra commissariati e procure e tra procure ed INAIL.
Nell’ambito delle numerose iniziative governative a favore delle imprese - volte a promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie a supporto della competitività e della semplificazione dei procedimenti -il portale www.impresa.gov.it rappresenta già un apprezzato punto unitario di accesso alle informazioni ed ai servizi on-line della Pubblica amministrazione.
A seguito del positivo riscontro ottenuto dall’iniziativa e l’apprezzamento per la concreta semplificazione derivante dall’integrazione dei servizi, il CNIPA ha promosso un avviso di cofinanziamento pari a 5,5 milioni di euro per proposte di integrazione di servizi con una significativa valenza per tale categoria d’utenti.
I competenti uffici del CNIPA sono a disposizione delle Pubbliche amministrazioni che hanno presentato i progetti di integrazione.
(Fonte: Notizie dal Governo)
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SERVIZI TELEFONICI NON RICHIESTI: MAGGIORI TUTELE PER I CITTADINI
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Vietato intestare schede telefoniche prepagate a clienti ignari o attivare senza precisa richiesta segreterie o altri servizi, come la selezione automatica dell'operatore telefonico o linee Internet veloci.
I gestori telefonici devono mettere in atto procedure per verificare tempestivamente le anomalie e vigilare sull'operato dei rivenditori e dei call center.
Il Garante per la protezione dei dati personali interviene così a tutela di utenti e abbonati telefonici con un provvedimento a carattere generale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2006, nel quale impone a gestori telefonici e agli altri operatori di comunicazione elettronica le regole da rispettare per evitare comportamenti illeciti e non andare incontro a sanzioni, anche di tipo penale.
. Se vuoi consultare il comunicato stampa del 27 febbraio 2006 e scaricare il testo del provvedimento del Garante Privacy del 16 febbraio 2006, clicca QUI
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ILLECITO SPIARE IL CONTENUTO DELLA NAVIGAZIONE IN INTERNET DEL DIPENDENTE
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Il datore di lavoro non può monitorare la navigazione in Internet del dipendente.
Il Garante privacy ha vietato a una società l'uso dei dati relativi alla navigazione in Internet di un lavoratore che, pur non essendo autorizzato, si era connesso alla rete da un computer aziendale.
Il datore di lavoro, dopo aver sottoposto a esame i dati del computer, aveva accusato il dipendente di aver consultato siti a contenuto religioso, politico e pornografico, fornendone l'elenco dettagliato.
Per contestare l'indebito utilizzo di beni aziendali, afferma il Garante nel suo provvedimento, sarebbe stato in questo caso sufficiente verificare gli avvenuti accessi a Internet e i tempi di connessione senza indagare sui contenuti dei siti.
Dunque, secondo il Garante, "L'uso indebito del computer può essere contestato senza indagare sui siti visitati".
"Non è ammesso spiare l'uso dei computer e la navigazione in rete da parte dei lavoratori", commenta Mauro Paissan, componente del Garante e relatore del provvedimento. "Sono in gioco la libertà e la segretezza delle comunicazioni e le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori. Occorre inoltre tener presente che il semplice rilevamento dei siti visitati può rivelare dati delicatissimi della persona: convinzioni religiose, opinioni politiche, appartenenza a partiti, sindacati o associazioni, stato di salute, indicazioni sulla vita sessuale".
. Se vuoi consultare il comunicato stampa del 14 febbraio 2006 e scaricare il testo del provvedimento del Garante Privacy del 2 febbraio 2006, clicca QUI
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IL GARANTE PER LA PRIVACY IMPONE SOBRIETA’ NELLA RICHIESTA DEI DOCUMENTI DI IDENTIFICAZIONE
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Un provvedimento del Garante per la privacy prescrive alle banche e agli uffici postali di limitare ai soli casi indispensabili la richiesta di documenti di riconoscimento dei loro clienti, e di evitare di richiedere più volte copia di documenti già acquisiti.
L'interessato va identificato rispettando il principio di pertinenza e proporzionalità evitando richieste eccessive di dati e basandosi, caso per caso, su diversi elementi di valutazione come la conoscenza personale, atti o documenti acquisiti in precedenza, l'esibizione del documento o l'eventuale annotazione degli estremi sul documento.
La produzione, anche in via telematica, di una copia del documento di riconoscimento e la sua conservazione sono giustificate solo se espressamente previste da una norma, o solo se la banca o l'ufficio postale devono dimostrare di aver identificato l'interessato con modalità accurate relativamente ad alcune particolari operazioni.
Il Garante fa presente inoltre che è opportuno evitare inutili letture di dati che permettono l'ascolto da parte di estranei.
(Newsletter n. 267 del 25 novembre 2005)
. Se sei interessato a scaricare il testo del provvedimento, clicca QUI
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IL PASSAPORTO PER ENTRARE NEGLI STATI UNITI D’AMERICA
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A partire dal 26 ottobre 2005 potranno recarsi negli Stati Uniti nell'ambito del programma Visa waiver program (in esenzione dal visto) per turismo o per affari, fino a un massimo di 90 giorni, i cittadini italiani che:
1. possiedono un passaporto a lettura ottica rilasciato entro e non oltre la data del 25 ottobre 200;
2. possiedono un passaporto a lettura ottica con foto digitale emesso a partire dal 26 ottobre 2005.
In poche parole i passaporti a lettura ottica rilasciati dal 15 aprile 1998 al 25 ottobre 2005 rimangono idonei ai fini del "Programma Viaggio senza Visto" per l'America fino alla loro scadenza.
Chi invece richiede il passaporto per andare negli Usa a partire dal 26 ottobre 2005 deve avere quello con foto digitale.
I cittadini che hanno bisogno del nuovo passaporto devono specificare tale esigenza sul Modello 308 alla voce "Annotazioni" allegando due fotografie formato 4X4 con sfondo bianco e stampate su carta fotografica (non saranno accettate fotografie digitali).
Nel caso in cui l'ufficio passaporti della Questura di competenza non sia ancora tecnicamente pronto per rilasciarlo è necessario comunque richiedere il visto.
Per informazione vi segnaliamo che in questo momento solo Roma è dotata della tecnologia necessaria.
Il costo del libretto rimane invariato.
Ricordiamo inoltre che queste regole valgono anche per i minorenni. Già dal 26 ottobre 2004 tutti coloro che, neonati compresi, devono andare in America devono essere in possesso di passaporto individuale a lettura ottica o dal 26 ottobre 2005 con foto digitale.
Coloro i quali continuassero a usare il vecchio passaporto o i figli iscritti nei passaporti dei genitori dovranno fare richiesta di visto di ingresso.
Per ulteriori dettagli si può visitare il sito dell'Ambasciata americana.
(Fonte: Sito della Polizia dI Stato)
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I PRIMI BILANCI A QUASI DUE ANNI DALL’AVVIO DELLA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO
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A quasi due anni dalla data di entrata in vigore della riforma del diritto societario e di operatività delle nuove norme che hanno rivoluzionato una parte consistente del Codice Civile, la Camera di Commercio di Milano ha organizzato, in data 25 ottobre 2005, un convegno su “La riforma del diritto societario: dati statistici ed esperienze applicative”.
Tra i Relatori, il Sottosegretario all’Economia Michele Vietti, i giuristi Piergaetano Marchetti e Luigi Arturo Bianchi.
Il primo dato significativo, aggiornato a giugno 2005, è quello sulle società di capitali, aumentate del 9%. Dato significativo se si tiene presente che l’aumento medio delle imprese è stato del 2% con un incremento modesto delle altre forme societarie.
Le Srl sono cresciute in media del 7,2%, mentre una vera a propria esplosione ha riguardato le Srl con unico socio: 49, 3%.
Per la Spa con unico socio, fattispecie introdotta dalla riforma, si è arrivati a 4.558 nuovi soggetti.
Angelo Butani fa osservare che la diminuzione delle Spa, il flebile incremento delle imprese individuali e delle società di persone, il consistente aumento delle Srl e delle società con unico socio sono la più palese testimonianza del fatto che la riforma del diritto societario sta già dando i primi frutti auspicati dal legislatore.
Dove la riforma non ha ancora evidenziato progressi riguarda la possibilità delle nuove forme di finanziamento. Così le Srl che hanno previsto nei propri statuti la possibilità di far ricorso all’emissione di titoli di debito sono state il 7,76% del totale.
Le cifre sono ancora più contenute se si parla di patrimoni destinati (solo tre società).
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IMPRESE E INFORMAZIONE PUBBLICA ON-LINE
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Il 21 settembre 2005 è stato presentato a Roma il Rapporto Nomisma “Tecnologie dell’informazione e imprese”.
Il progetto di ricerca si è concentrato sull'analisi della domanda e dell'offerta di informazione pubblica online in Italia dal punto di vista delle imprese.
A questo scopo è stata sviluppata una metodologia di analisi dei portali e siti istituzionali, applicata a 131 siti di organi ed enti pubblici nazionali e regionali, ed è stata compiuta un'indagine sulla domanda e l'uso di informazione pubblica di un campione di 200 imprese.
Oltre ad una sintesi sul modello italiano di eGovernment, il Rapporto ha svolto l'analisi comparata dell'offerta di informazione pubblica online dei portali nazionali e dei siti delle principali istituzioni economiche nazionali di Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti e ha prodotto una rassegna delle politiche per l'accesso alla PSI negli stessi paesi.
Il Rapporto si è prefissato un duplice obiettivo.
Il primo è quello di riportare l’attenzione sull’informazione on-line come risorsa indispensabile allo sviluppo della società e dell’economia.
Il secondo è quello di analizzare il ruolo dell’informazione pubblica nella società e nell’economia della conoscenza.
L’informazione pubblica on-line assume un rilievo importante ed è importante analizzarne sia l’offerta che la domanda.
Le imprese italiane chiedono alla Pubblica Amministrazione una maggiore e più qualificata informazione.
Dall'indagine risulta anche che l'informazione pubblica, che potrebbe essere reperita on-line a basso costo, avviene in larga misura (70%) tramite l'intermediazione privata.
. Se sei interessato a consultare la presentazione e una sintesi del rapporto Nomisma 2004, clicca QUI
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DOVE SIAMO NEL MONDO - DOVE SIAMO NEL MONDO
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“Dove siamo nel mondo" è un servizio del Ministero degli Affari Esteri che consente agli italiani, che si recano temporaneamente all'estero, di segnalare - su base volontaria - i dati personali, al fine di permettere all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso.
In tali circostanze di particolare gravità è evidente l'importanza di essere rintracciati con la massima consentita tempestività e - se necessario - soccorsi.
. Se sei interessato a conoscere il servizio, clicca QUI
"Dove siamo nel mondo" è il servizio del Ministero degli Affari Esteri che consente agli italiani che si recano temporaneamente all'estero di segnalare - su base volontaria - i dati personali, al fine di permettere all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso.
. Se sei interessato a conoscere il servizio, clicca QUI.
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E' NATA LA NUOVA TESSERA SANITARIA
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La nuova Tessera sanitaria - istituita con l'articolo 50 del D.L. n. 269/2003, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 326/2003 - è uno strumento che, assieme alla nuova ricetta, fa parte del "Sistema TS", un sistema di monitoraggio della spesa pubblica sanitaria, promosso dal Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero per l'innovazione e le tecnologie, che prevede la collaborazione delle Regioni.
Il "Sistema TS" consentirà di migliorare ulteriormente la conoscenza e il governo dell'andamento della spesa sanitaria pubblica, di potenziare le verifiche sul diritto alle esenzioni spettanti agli assistiti, nonché di migliorare ulteriormente anche l'impiego delle risorse disponibili.
La titolarità del progetto è della Ragioneria Generale dello Stato che ne ha affidato la regia operativa all'Agenzia delle Entrate che, a sua volta, ha incaricato SOGEI, partner tecnologico del Ministero dell'Economia e delle Finanze, di realizzarlo e gestirlo.
Si tratta di una nuova tessera personale che, oltre ai dati anagrafici, contiene il codice fiscale dell’assistito, il quale, dal 1° aprile 2005, deve essere obbligatoriamente riportato su ogni ricetta medica di prescrizione di farmaci, visite o esami, ricoveri, cure termali, erogati dal Servizio sanitario pubblico.
La tessera andrà esibita quando si fruirà di una prestazione sanitaria dal medico di famiglia, dal pediatra, in ospedale, all’ULSS, in farmacia e presso tutte le strutture convenzionate.
Avrà anche valore come Tessera Europea di Assicurazione Malattia e riporta tutte le informazioni per ottenere l’assistenza nei Paesi dell’Unione Europea, sostituendo così il “vecchio” modello E-111, che bisognava procurarsi prima di spostarsi all’estero.
Ulteriori approfondimenti possono essere reperiti nel sito dell’Agenzia delle Entrate, da dove è anche possibile ricevere informazioni riguardo lo stato della Tessera sanitaria e richiedere un duplicato nel caso di smarrimento.
. Se sei interessato, clicca QUI
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VISURA DELLE ISCRIZIONI NEL CASELLARIO GIUDIZIALE
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Anche presso il Casellario giudiziale chiunque potrà ottenere, senza motivare la richiesta, una VISURA delle iscrizioni presenti a proprio carico.
Lo ha stabilito il decreto 1° agosto 2005, pubblicato nella G.U. n. 185 del 10 agosto 2005, in attuazione dell’art. 33del D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313.
Pertanto, la persona interessata a conoscere tutte le iscrizioni presenti nel Casellario giudiziale a sé riferite, comprese quelle di cui non è fatta menzione nei certificati, potrà richiedere la visura, senza necessità di motivazione alcuna, presso qualsiasi ufficio locale del Casellario giudiziale.
Dovrà essere presentata una richiesta scritta, corredata dalla fotocopia di un documento di riconoscimento del richiedente.
La visura verrà rilasciata senza il pagamento di alcun diritto.
Si riporta il testo del decreto:
. Decreto 1 agosto 2005: Attuazione parziale e transitoria dell'articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313: visura delle iscrizioni nel casellario giudiziale da parte della persona interessata.
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TRRANSAZIONI COMMERCIALI – IL SAGGIO DI INTERESSE PER I RITARDI DI PAGAMENTO
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Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato che il saggio degli interessi da applicare a favore del creditore nei casi di ritardo nei pagamenti nelle transazioni commerciali per il semestre 1° luglio-31 dicembre 2005 è pari al 2,05% al netto della maggiorazione prevista ai sensi dell'art. 5, comma 2, del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 (7 o 9 punti percentuali).
Ciò significa che il saggio di interesse a favore del creditore nei casi di ritardo di pagamento nelle transazioni commerciali sarà del 9,05%.
Ricordiamo che il decreto (e pertanto la disciplina sugli interessi di mora) è applicabile ai contratti stipulati successivamente all’8 agosto 2002.
La successione degli interessi da tale data è la seguente:
. 08.08.2002 - 31.12.2002 tasso applicabile del 10,35 %;
. 01.01.2003 - 30.06.2003 tasso applicabile del 9.85 %;
. 01.07.2003 - 31.12.2003 tasso applicabile del 9,10 %;
. 01.01.2004 - 30.06.2004 tasso applicabile del 9,02 %;
. 01.07.2004 - 31.12.2004 tasso applicabile del 9,01 %;
. 01.01.2005 - 30.06.2005 tasso applicabile del 9,09 %;
. 01.07.2005 - 31.12.2005 tasso applicabile del 9.05%.
(Fonte: Comunicato Ministero Economia e Finanze 28 luglio 2005, pubblicato nella G.U. n. 174 del 28 luglio 2005)
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CARTA DOGANALE DEL VIAGGIATORE
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In prossimità dell'inizio delle vacanze estive l'Ufficio comunicazioni e relazioni esterne dell’Agenzia delle Dogane ha realizzato un documento che raccoglie le principali regole in materia di formalità doganali per i viaggiatori, dal titolo “La carta doganale del viaggiatore”.
La guida, redatta sia in italiano che in inglese, si propone come strumento di facile e pronta consultazione, per conoscere le principali disposizioni doganali. Un ausilio a tutti coloro che siano in arrivo o in partenza dal nostro paese, per essere in grado di predisporre in anticipo gli eventuali documenti necessari, limitando i tempi di attesa e le formalità.
. Se sei interessato a scaricare LA CARTA DOGANALE DEL VIAGGIATORE, clicca QUI
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MONITORAGGIO SUI SITI WEB ISTITUZIONALI ITALIANI ED EUROPEI
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Come ogni anno, anche per il 2005 l’Università di Udine, Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche, affida ad un gruppo di studenti, coordinati dal Prof. Francesco Pira, il compito di effettuare un monitoraggio dei siti Internet della Pubblica Amministrazione.
L'appuntamento, che si ripete dal 1999, quest'anno ha ampliato il campo d'indagine all’Europa. Si è scelto, infatti, di analizzare anche i siti di alcuni governi stranieri, per capire se l’e-government italiano sia o no in difetto rispetto ai corrispettivi europei.
La ricerca ha fatto emergere, a sorpresa, una notizia accolta positivamente alla Presidenza del Consiglio: ben pochi i siti che possono reggere il confronto con il sito del Governo italiano che, dal 2000 a questa parte, riceve ottimi voti e si conferma uno dei migliori siti italiani.
Molto bene la Gran Bretagna, buoni anche i siti dei paesi scandinavi, non altrettanto Francia, Austria e Irlanda, chi per la grafica e chi per la comunicazione interattiva.
Per quanto riguarda l'Italia, non si notano grandi differenze rispetto al monitoraggio dell’anno precedente, anche perché il buon livello generale dei siti richiede pochi aggiustamenti.
Ormai 13 siti sui 17 esaminati risultano in linea con i criteri sull'accessibilità.
Il livello raggiunto non è ancora ottimale ma in via di miglioramento anche grazie alla Legge Stanca.
(Fonte: Notizie dal Governo)
. Se sei interessato ad approfondire l’argomento e scaricare il testo integrale della ricerca realizzata dall’Università di Udine clicca QUI
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LE GARANZIE PER LE "ETICHETTE INTELLIGENTI"
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Sono precise le garanzie e le prescrizioni impartite dal Garante per la protezione dei dati personali per chi intende produrre ed utilizzare le cosiddette "etichette intelligenti", cioè quei minuscoli chip a radiofrequenza (detti anche sistemi Rfid, Radio Frequency Identification) attivati da lettori ottici, che iniziano a trovare applicazione anzitutto nell'ambito delle aziende, degli esercizi commerciali, della grande distribuzione, allo scopo di ottenere una serie di vantaggi.
Alcuni impieghi di questa tecnologia possono costituire una violazione del diritto alla protezione dei dati personali e determinare forme di controllo sulle persone.
Con l'uso di Rfid si potrebbero, infatti, raccogliere innumerevoli dati sulle abitudini dei consumatori a fini di profilazione o essere in grado di tracciare i percorsi effettuati dagli stessi, controllarne la posizione geografica o verificare quali prodotti usa, indossa, trasporta. É per questi motivi che il Garante ha adottato un provvedimento generale per stabilire alcune prime misure per rendere conformi l'impiego dei sistemi Rfid alle norme sulla privacy nei casi in cui si trattino dati personali relativi a persone identificate o identificabili e tutelare la loro dignità e la libertà.
(Fonte: Notizie dal Governo).
Se vuoi approfondire l’argomento, clicca QUI
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I° RAPPORTO NAZIONALE SULLE IMPRESE FEMMINILI
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Essere donna e scegliere una vita alla guida di un'impresa molto spesso è ancora "un'impresa", ma sempre più donne ci credono e riescono a realizzare il loro sogno. A dispetto di una burocrazia giudicata troppo pesante, di un rapporto problematico con il credito, di pregiudizi e scetticismo ancora diffusi.
E' questa, in sintesi, l'immagine che emerge dal Primo Rapporto nazionale sulle imprese femminili, realizzato dal Ministero delle Attività Produttive e da Unioncamere con il contributo di AsseforCamere.
Il Rapporto si propone di formulare un quadro aggiornato dell’universo imprenditoriale femminile integrato con il sistema produttivo e sociale, oltre che di elaborare i dati statistico-quantitativi dell’Osservatorio dell’imprenditoria femminile attivato da Unioncamere attraverso Infocamere con dati aggiornati ogni sei mesi a partire dal dicembre 2002.
Il Rapporto indica una crescita significativa di donne che scelgono il percorso professionale dell'imprenditoria. Ammontano infatti al 23,5% delle imprese attive in Italia le aziende guidate da imprenditrici.
Il numero maggiore di imprese femminili si concentra nelle regioni meridionali continentali: oltre 303.000 imprese (il 25,8% del totale nazionale), che diventano 433.000 (il 36,8%) se si considerano anche le isole.
Seguono l’Italia Nordoccidentale (24,7%), quella centrale (il 19,6%) e infine il Nord-Est (solo il 18,8%).
La regione relativamente più "femminile" è il Molise, dove un'impresa su tre (il 32,3%) è gestita da donne, mentre Lombardia ed Emilia Romagna si dividono l'ultimo posto in questa graduatoria.
Le imprese femminili attive a fine dicembre 2003 si concentrano prevalentemente nei settori del commercio e dell'agricoltura (oltre 55 imprese su 100).
Dopo commercio e agricoltura, i settori più popolati sono le attività manifatturiere (10,6%), le attività immobiliari (9,5%) e gli altri servizi pubblici, sociali e personali (8,9%).
(Fonte: Notizie dal Governo)
. Se sei interessato ad approfondire l’argomento, clicca QUI
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CARTA DEI DIRITTI DEL PASSEGGERO
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Dal 17 febbraio 2005, con l'entrata in vigore del Regolamento 261/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'Unione Europea che verrà applicato in tutti gli Stati membri dell'Unione europea, i passeggeri che utilizzano il mezzo aereo potranno avvalersi di nuovi strumenti per lottare contro il fenomeno del cosiddetto 'overbooking' (ovvero della pratica, ormai diffusa, che consiste nel vendere lo stesso posto a più di un passeggero); ottenere un rimborso in caso di negato imbarco o di cancellazione del volo e una maggiore assistenza nel caso di ritardo prolungato.
I passeggeri che desiderino segnalare il mancato rispetto della Carta dei Diritti del Passeggero, verificatosi in occasione di un loro viaggio aereo da/per l'Italia, possono trovare tutte le informazioni utili sul sito dell'ENAC.
In particolare, possono:
- utilizzare l’apposito modulo on line “Modulo di segnalazione” predisposto dall'ente nazionale competente per l'applicazione della legislazione in Italia, ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile);
- rivolgersi ai Box dedicati negli aeroporti di Roma-Fiumicino, Brindisi, Palermo;
- compilare il modulo disponibile in forma cartacea presso le sedi periferiche dell’ENAC presenti in 26 Circoscrizioni Aeroportuali.
. Se sei interessato a scaricare il testo del Regolamento CE n. 261/2004, la nuova edizione della Carta dei diritti del passeggero e il modulo di segnalazione predisposto dall’ENAC, clicca QUI
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RICORSO AL TAR DEL LAZIO DA PARTE DELL’ OUA CONTRO IL REGOLAMENTO ISTITUTIVO DEGLI ENTI DI CONCILIAZIONE
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L’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana (OUA), ha presentato un ricorso al TAR del Lazio in merito ad alcuni aspetti controversi della riforma del diritto societario.
In particolare si fa riferimento al “Regolamento attuativo di cui al D.M. n. 222 del 23 luglio 2004, che determina i criteri e le modalità di iscrizione nonché di tenuta del registro degli organismi di conciliazione di cui all’articolo 38 del D.Lgs n. 5/2003”.
Secondo Michelina Grillo, presidente OUA: il regolamento ministeriale che, in attuazione della riforma del diritto societario, ha istituito gli enti di conciliazione non garantisce in alcun modo l’autonomia e la professionalità dei conciliatori. Si presume, infatti, che le società delle Camere di commercio siano “affidabili” escludendo ogni possibilità di verifica; alcuni dei requisiti richiesti per gli enti sono generici e non indicativi né della professionalità degli enti né della competenza dei conciliatori. Gli esami ulteriori chiesti agli organismi diversi dalle Camere di commercio – previsti nel regolamento e non nella legge delega – appaiono chiaramente discriminatori.
Per queste ragioni l’OUA ha impugnato il Decreto ministeriale n. 222/2004 davanti al TAR del Lazio chiedendone l’annullamento, la sospensione cautelare e, infine, segnalando alcuni possibili vizi di costituzionalità, per violazione del principio di uguaglianza (art. 3) e per eccesso di delega (art. 76).
(Fonte: sito http://www.oua.it/)
Le Camere di Commercio hanno espresso la propria perplessità su tale ricorso. Per il Segretario Generale di UnionCamere, Giuseppe Tripoli, “il ricorso al TAR del Lazio, presentato dall’OUA, nei riguardi della possibilità, prevista per le Camere di Commercio dalla riforma del diritto societario, di iscrizione automatica nell’elenco dei soggetti abilitati a gestire le procedure di conciliazione, ci sembra francamente incomprensibile, non ne capiamo le motivazioni e tantomeno i contenuti”.
Tripoli sottolinea poi come il riconoscimento normativo rappresenta solo la conseguenza di un impegno decennale da parte degli enti camerali sul fronte delle soluzioni extragiudiziarie delle controversie.
(Fonte: Sole 24Ore – 21 novembre 2004)
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LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE ON LINE GRATIS
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Dal 28 ottobre 2004 è possibile consultare gratis, attraverso Internet, le banche dati della Suprema Corte di Cassazione che contengono la legislazione italiana dal 1948 e le sentenze della Corte Costituzionale.
All’art. 2 del D.P.R. n. 195 del 2004 si sancisce che “L'accesso agli archivi del CED, della legislazione e dei provvedimenti della Corte costituzionale, è gratuito, conformemente al disposto di cui all'articolo 64-sexies della legge 22 aprile 1941, n. 633”.
Le banche rese disponibili diventano parte essenziale del progetto “Norme in rete” (NIR), il quale si propone di realizzare un sistema informatico che, basandosi sulle tecnologie attualmente disponibili, sia in grado di moltiplicare i benefici che ciascuna Pubblica Amministrazione tende a perseguire in termini di trasparenza ed accessibilità dell'informazione attraverso la pubblicazione sul web della documentazione di interesse normativo.
. Se sei interessato a consultare la banca dati, clicca QUI
. Per coloro che fossero interessati riportiamo il testo del decreto:
D.P.R. 17 giugno 2004, n. 195: Regolamento integrativo della disciplina e dell'accesso relativi al servizio di informatica giuridica del Centro Elettronico di Documentazione (CED) della Corte suprema di cassazione.
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COMUNI: MOLTI SITI, POCA INTERATTIVITA’ CON GLI UTENTI
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Tra aprile e maggio scorso, l’Università di Pisa, Dipartimento di economia aziendale, ha fatto una ricerca sui 96 Comuni italiani con più di 60.000 abitanti per misurare il livello di interazione tra enti locali e cittadini / imprese via web.
Hanno risposto al questionario solo 31 Comuni su 96 coinvolti. Un grado di risposta che, tuttavia, è stato ritenuto dai ricercatori soddisfacente.
Tutti i 96 Comuni hanno un sito web e in oltre il 96% dei casi sui siti si fornisce un buon livello di informazioni istituzionali e funzionali ai cittadini e alle imprese.
72 Comuni su 96 danno anche informazioni sui servizi di competenza municipale ma non gestiti direttamente dall’amministrazione e sulle società partecipate.
Ciononostante la ricerca ha riscontrato un bassissimo livello di interazione.
Il 99% dei Comuni dà la possibilità di scaricare modelli, documenti e certificati direttamente via Internet, ma solo 23 su 96 (24%) rendono possibile l’inoltro per via telematica del documento o del modulo compilato.
Meno della metà (45%) delle amministrazioni, inoltre, fornisce un sistema di calcolo dell’ICI on line e solo nel 42% dei casi è ammesso il pagamento di imposte, tasse e tariffe online con la carta di credito.
Il tanto decantato sportello unico per le imprese esiste solo in 67 Comuni su 96 e in pochissimi casi (38%) le imprese hanno la possibilità di verificare lo stato di avanzamento delle pratiche presentate allo sportello.
Le percentuali di disponibilità del servizio di e-mail variano dal 90% per gli uffici all’ 80% per le parti politiche. 58 Comuni su 96 dispongono anche di un numero verde.
(Fonte: Sole-24Ore – 2 novembre 2004)
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INDAGINE SUGLI UTENTI DEI SITI WEB ISTITUZIONALI
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L'Osservatorio sulla Società dell'informazione del Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie guidato dal ministro Stanca ha commissionato alla Nielsen Net Ratings un'indagine per sondare la soddisfazione degli utenti dei siti web istituzionali.
Dal sondaggio è emerso che l'e-Government per gli italiani non è più un tabù ma, anzi, è diventato un utile strumento per accedere comodamente, attraverso il proprio pc, da casa e senza limiti di orario, ai servizi in rete della Pubblica amministrazione. Tanto che il 62% dei visitatori dei siti della PA è "decisamente soddisfatto" (molto+abbastanza soddisfatto) dei servizi offerti on line.
In particolare, il 54% dei navigatori di Internet utilizza i siti della PA [superiore al dato di altri Paesi: il 50% in Inghilterra e Spagna, il 40% in Germania], per la maggior parte uomini (il 67%), residenti nel Centro Sud (il 52%, contro il 48% del Nord Italia); la maggioranza degli utenti ha fra i 25 ed i 54 anni (il 74%), mentre gli over 55 sono solo il 9%.
Il questionario utilizzato nella ricerca che, per la prima volta, ha sondato le attese degli utenti dei siti pubblici, è stato elaborato dal Centro Studi del ministero, sulla base di iniziative analoghe promosse anche in Europa.
Ma cosa cercano i navigatori italiani quando si addentrano nei siti della PA?
La preponderanza è alla ricerca di informazioni (sono più le donne che gli uomini), ma anche per 'scaricare' (download) moduli (il 38% degli utenti) e rinviarli alle amministrazioni interessate. Non solo, emerge che i più giovani cominciano a sperimentare le prime forme di e-Democracy: quelli tra 14 ed i 17 anni usano il Web per esprimere le proprie opinioni, a cui sono interessati oltre il 25% di essi. Insomma, sono più portati ad utilizzare la Rete come un vero e proprio sistema interattivo di cui hanno compreso le potenzialità.
Tra i 18 ed i 24 anni ed oltre i 55 anni si preferisce ancora la comunicazione ad una via: il 43% in entrambi i casi naviga i siti della PA per scaricare moduli e solo l'8,4% e il 2,3% per manifestare il proprio punto di vista.
La ricerca non solo ha analizzato la situazione ma, per la prima volta, ha coinvolto gli utenti in modo interattivo invitandoli a "disegnare" la PA che vorrebbero e quali servizi gradirebbero trovare on line.
I più gettonati sono il rilascio dei documenti personali (42% degli intervistati), la ricerca di lavoro (41%) ed i servizi sanitari (41%). Ma gli over 55 anni (22%) vorrebbero pagare le imposte attraverso Internet; la ricerca di lavoro in rete vorrebbero poterla fare quelli tra i 18 e i 54 anni (il 45%), soprattutto nel Centro Sud; i navigatori over 25 auspicano il rilascio di documenti personali, principalmente nel Nord Est e a Reggio Emilia.
(Fonte: Ufficio Stampa del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie)
Per consultare i risultati della ricerca cliccate QUI
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IL PAGAMENTO DI SOMME DA PARTE DELLE SOCIETA’ COOPERATIVE
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Il Ministero della attività produttive, con la Circolare del 28 settembre 2004, Prot. 1558874, ha dettato nuove modalità circa il pagamento del contributo biennale e di altre somme dovuti dalle società cooperative.
Dal 1° luglio 2004, è attiva una convenzione, stipulata tra il Ministero delle attività produttive e l’Agenzia delle Entrate, grazie alla quale le società cooperative potranno versare le somme dovute tramite il modello F24 e beneficiare della possibilità della compensazione tra crediti e debiti nei confronti dello Stato.
. Per coloro che fossero interessati riportiamo il testo della Circolare:
Nuove modalità di pagamento (Mod. F24) del contributo biennale e di altre somme dovuti dalle società cooperative.
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IN FORTE ASCESA IL TURISMO BED & BREAKFAST
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I turisti, italiani e stranieri, sembrano essere stati contagiati da una nuova mania: quella del bed&breakfast. E’ quanto emerge da un’indagine ricavata dai dati del registro
imprese della Camera di Commercio di Milano attraverso l’Osservatorio Turismo, relativa all’andamento del settore alberghiero nel secondo trimestre del 2004 rispetto agli stessi periodi del 2000 e 2003.
Secondo la ricerca, la vacanza più trendy sembra essere proprio quella nel bed&breakfast, cioè alloggio e prima colazione in casa privata.
Le attività dei B&b sono infatti cresciute dell’81,8%: se quattro anni fa in tutta Italia i luoghi dove era possibile affittare una camera erano 2.854, oggi sono 5.188.
La Regione che ha maggiormente attuato questa forma di turismo è la Toscana (1.391 strutture), mentre le province regine sono quelle di Siena e Bolzano (entrambe contano oltre 400 B&b).
Ai turisti piace però anche la vacanza ecologica e naturale, con la corsa agli agriturismo, passati da 726 a 962 in quattro anni (crescita del 32,5%), mentre è in aumento il numero dei vacanzieri curiosi, pronti a scoprire nuovi posti in giro tra ostelli e rifugi, il cui numero e' cresciuto da 629 a 754 (19,8%).
Reggono infine le ferie in campeggio, soprattutto tra i giovani, e il tradizionale albergo: per i campeggiatori ora la scelta è più vasta nei 1.615 camping in tutta Italia rispetto ai 1.525 di quattro anni fa (crescita del 5,9%), mentre per chi vuole tutti i servizi accurati per una vacanza all’insegna del riposo, il numero degli alberghi è cresciuto da 24.519 a 25.954 (5,9%).
Tra le regioni che hanno migliorato maggiormente la capacità di accoglienza turistica in questi ultimi quattro anni, vince la Sardegna (+26,9%), seguita da Campania (+21%), Umbria, Calabria (entrambe +20%) e Puglia (+19,8%).
Tradizionali poli d’attrazione rimangono il Trentino (15,5% della capacità di accoglienza nazionale), Emilia Romagna (12%), Toscana (11,2%), Veneto (8,4%) e Lombardia (8,3%).
Tra le province, invece, primeggia Bolzano (10,9% dell’accoglienza nazionale), seguita da Rimini (5,9%), Napoli (4,7%), Trento (4,6%), Roma (3,2%), Venezia (3,1%) e Milano (2,4%); quelle che invece hanno avuto una maggiore crescita delle imprese in questi quattro anni sono Campobasso (+59,7%) e Cagliari (+53,4%).
Infine, per la specializzazione, vince la Toscana con 106 agriturismo e appunto 1.391 bed&breakfast; la Campania con 71 villaggi; il Trentino con 4.545 alberghi (3.153 solo in provincia di Bolzano, la più ricca di hotel in Italia) e 247 tra ostelli e rifugi; e la Lombardia, con 166 campeggi.
(Fonte: Confcommercio)
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LA RIFORMA DELLE PENSIONI
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L'Aula della Camera dei Deputati, nella seduta del 28 luglio 2004, ha approvato definitivamente la riforma delle pensioni "Norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare e all'occupazione stabile e per il riordino degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria".
Incentivi per chi resta al lavoro dopo aver maturato l'anzianità per la pensione e destinazione del TFR ai fondi per la realizzazione del "secondo pilastro" previdenziale sono questi gli snodi cruciali della riforma secondo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per riuscire a far partire gli incentivi, che riguarderanno tutti i lavoratori del settore privato, si dovrà prima mettere a punto una procedura, che garantisca al datore di lavoro che il lavoratore che chiede l'incentivo abbia effettivamente maturato i requisiti.
La riforma delle pensioni, - ha spiegato il Ministro - "comporta 12 adempimenti", tra cui il più impegnativo è la redazione del testo unico in materia previdenziale, "volto a modificare, correggere, ampliare e anche abrogare norme vigenti relative alla contribuzione, all'erogazione delle prestazioni, all'attività amministrativa e finanziaria degli enti preposti all'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti, e all'erogazione degli assegni sociali".
In pratica, se tutto fila secondo gli auspici del Ministro, già da ottobre potrebbero scattare gli incentivi: il 32,7% in più in busta paga per i lavoratori dipendenti del settore privato.
I lavoratori che hanno maturato i requisiti per andare in pensione con la "finestra" di luglio, infatti, potranno far richiesta degli incentivi già a ottobre: dovranno farsi certificare dall'istituto di previdenza il diritto maturato alla pensione e chiedere al datore di lavoro di non versare più i contributi e destinarli alla busta paga.
Resta sempre possibile la scelta opposta: continuare a lavorare e far versare i contributi per avere una pensione un poco più alta.
Ovviamente, l'accesso agli incentivi "congela" la pensione al momento in cui non si verseranno più contributi.
(Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)
- E' stata pubblicata, sulla G.U. n. 222 del 21 settembre 2004, la Legge 23 agosto 2004, n. 243: Norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare e all'occupazione stabile e per il riordino degli enti di previdenza ed assistenza obbligatoria.
- Il Ministro Maroni ha annunciato che dal 6 ottobre 2004 scatterà il diritto al superincentivo per quei lavoratori che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, decidano di rimanere in attività.
Sono previsti aumenti in busta paga fino al 50% per i avoratori che resteranno in attività pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione di anzianità.
E’ stata pubblicata la Circolare INPS n. 133 del 29 settembre 2004 concernente: “Articolo 75, comma 5, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 29 gennaio 2004. Posticipo dell’accesso al pensionamento di anzianità da parte di lavoratori dipendenti privati aventi, anteriormente al compimento dell’età di quiescenza, almeno 40 anni di anzianità contributiva”.
La normativa in oggetto ha previsto che i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano un’anzianità contributiva di almeno 40 anni, prima del raggiungimento dell’età di 60 anni, se donna, e 65 anni se uomo, possono scegliere di continuare l’attività lavorativa per almeno due anni, ovvero sino al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia, al fine di incrementare il proprio trattamento pensionistico dell’importo, calcolato con il sistema contributivo, derivante dall’accredito del 60 per cento della relativa contribuzione.
. Per scaricare il testo della Circolare INPS n. 133 del 29 settembre 2004 cliccate QUI
L'INPS, con il messaggio n. 30721 del 1° ottobre 2004, detta le prime indicazioni sull'attuazione della normativa sull'nventivo per il posticipo del pensionamento (cosiddetto "bonus").
. Per scaricare il testo del messaggio, cliccate QUI
. Per un approfondimento, cliccate QUI
E’ stata pubblicata la Circolare INPS n. 149 del 11 novembre 2004 concernente: “Legge n. 243 del 23 agosto 2004: “Norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare e all’occupazione stabile e per il riordino degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria. Salvaguardia del diritto a pensione e incentivo al posticipo del pensionamento".
I lavoratori possono beneficiare di una salvaguardia rispetto a nuove norme che modifichino i requisiti per il conseguimento della pensione, del suo calcolo e dell’accesso alla stessa, qualora maturino il diritto a pensione, entro il 31 dicembre 2007, con le regole vigenti precedentemente all’entrata in vigore della legge in oggetto. A maggiore garanzia di tale salvaguardia i lavoratori possono richiedere all’Istituto, presso cui sono iscritti, una certificazione attestante i conseguimento del diritto a pensione sulla base della normativa previgente.I lavoratori dipendenti del settore privato che, nel periodo 2004-2007, abbiano maturato i requisiti minimi indicati nelle tabelle di cui all’articolo 59, commi 6 7, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, per l’accesso al pensionamento di anzianità possono decidere di rinunciare all’accredito contributivo relativo all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti di lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della medesima e vedersi corrispondere interamente dal datore di lavoro l’importo dei contributi IVS. La pensione che riceveranno sarà calcolata solo sulle anzianità maturate fino al momento in cui sono stati versati i contributi IVS, maggiorata degli importi di perequazione stabiliti fra l’esonero dalla contribuzione e la decorrenza della pensione.
. Per scaricare il testo della Circolare, cliccate QUI
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IMPRENDITORI IN CROAZIA
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Il Consiglio del Collegio dei Ragionieri e Periti Commerciali di Ancona, su iniziativa della locale Camera di Commercio, ha costituito una commissione con lo scopo di realizzare una guida pratica da mettere a disposizione degli operatori economici italiani interessati ad investire nei Paesi situati nell’altra sponda del Mare Adriatico.
La prima di questa collana è dedicata alla Croazia.
La guida si prefigge di fornire una informazione di massima a tutti coloro avessero intenzione di investire in Croazia.
Per coloro che fossero interessati riportiamo il testo della guida:
Imprenditori in Croazia.
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AL VIA I NUOVI ELENCHI TELEFONICI
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Gli elenchi telefonici cambiano natura. Gli abbonati, oltre al diritto di scegliere liberamente se e come comparire nell'elenco, potranno decidere se ricevere o no pubblicità.
Solo chi sceglierà di ricevere informazioni commerciali o promozionali vedrà, infatti, segnalato l'indirizzo o il numero telefonico con uno speciale simbolo.
Non si potranno più utilizzare gli elenchi per invadere di messaggi pubblicitari chi non lo ha richiesto.
Nei nuovi elenchi verranno inseriti anche i numeri di cellulari, ma solo con l'espresso consenso dell'abbonato o degli acquirenti di carte pre-pagate.
Queste le novità più significative che, in attuazione di direttive europee, il nostro Paese introdurrà, per primo in Europa, negli elenchi telefonici che verranno distribuiti a partire dalla seconda metà del 2005.
Il Garante per la protezione dei dati personali (Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi, Mauro Paissan) ha definitivamente varato il modello per informare gli abbonati dei nuovi diritti che la disciplina sulla privacy riconosce loro.
Il modello, predisposto in cooperazione con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, verrà trasmesso a tutti gli operatori di telefonia, fissa e mobile.
Il modello ha visto anche la collaborazione delle associazioni dei consumatori, le quali hanno espresso un parere che è stato recepito.
Gli abbonati telefonici, per la prima volta, potranno dunque decidere liberamente, in forma specifica e documentata per iscritto, se apparire nell'elenco, se apparire con il solo cognome o di non essere contraddistinti da un riferimento che riveli il sesso (con la sola iniziale del nome), se omettere in parte l'indirizzo postale, se inserire il numero dicellulare.
Nel caso dei soli elenchi della telefonia mobile, verrà omesso, salvo consenso dell'interessato, l'indirizzo.
Negli elenchi potranno comunque essere inseriti, sempre su libera scelta dell'abbonato, altri dati riguardanti la professione, il titolo di studio, l'indirizzo e-mail etc.
A partire dai prossimi mesi ogni operatore telefonico avrà l'obbligo di inviare a tutti i vecchi abbonati il modello messo a punto dal Garante per consentire loro di effettuare le proprie scelte e per informarli adeguatamente, in modo particolare riguardo agli scopi degli elenchi (che potranno essere stampati su carta o riprodotti su supporti magnetici, ottici oppure consultabili on line) e alla facoltà di esprimere un consenso "libero, differenziato e revocabile".
Il modello dovrà essere utilizzato anche per i nuovi abbonati.
Le società telefoniche dovranno mettere a disposizione del pubblico almeno un recapito telefonico, un indirizzo, un numero di telefax, un indirizzo di posta elettronica, al quale gli interessati possano rivolgersi per ottenere informazioni.
(Fonte: Garante per la protezione dei dati personali)
Per coloro che fossero interessati riportiamo il
Modello predisposto dal Garante per formalizzare le proprie scelte.
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I NOTAI FANNO LA VOCE GROSSA
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Il nuovo presidente dei Notai Paolo Piccoli, in una intervista comparsa sul Il Sole-24ore del 16 giugno scorso, pag. 31, non risparmia critiche sia all’Antitrust che alle Camere di Commercio.
All’Antitrust fa sapere che “Pensare che tutti possano fare tutto è un concetto astratto della concorrenza tra professionisti …. Dire come fa l’Antitrust, che non ci devono essere esclusive, significa introdurre gravi elementi di confusione; sarebbe come dire che i commercialisti possono difendere nella cause civili al di fuori della materia tributaria”.
Alle Camere di Commercio, dopo aver riconosciuto che la sottoscrizione di protocolli d’intesa hanno in qualche modo migliorato la situazione circa l’uniformità di comportamenti, rivolge un rimprovero piuttosto pesante, che riportiamo testualmente “Certo, qualche volta la pazienza è prossima ad esaurirsi, sia perché alcune soluzioni tecniche vengono imposte senza alcun rispetto per il dettato delle norme, sia perché molte Camere di Commercio sembrano avere una scarsa cultura di che cosa sia e quali responsabilità comporti la tenuta di un pubblico registro con regole uniformi”.
Sarà purtroppo anche vero che tra le Camere di Commercio non esiste uniformità di comportamenti, ma forse il presidente Piccoli dimentica che quando, da una parte, le norme si presentano assai imprecise e poco chiare e, dall'altra, non vengono emanati provvedimenti vincolanti (… e questo non certo per colpa delle Camere di Commercio!) è inevitabile che nascano comportamenti divergenti.
Non è forse il caso di rivolgere l’accusa a qualcuno che sta sopra e che viene prima dell’Antitrust e delle Camere di Commercio!
Ma forse è destinato a rimanere una chimera il sogno di tutti i grandi legislatori: poche leggi semplici, chiare e destinate a durare nel tempo! .
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Copyright © by TuttoCamere.it All Right Reserved. Pubblicato su: 2004-08-04 (14805 letture) [ Indietro ] |